Van der Meyde si confessa: “Droghe, alcol, donne e Inter. E a Sneijder do un consiglio”

Uno dei giocatori più iconici dell’Inter di fine anni ’90 primi anni 2000. Andy Van der Meyde si confessa sulle pagine di Voetbal International.

VAN DER MEYDE AL PSV

Uno dei periodi più controversi della sua carriera è certamente quello al Psv. Lo stesso giocatore lo racconta così:  “Mi allenavo ma non giocavo. Con tutto il rispetto, avevo giocato davanti a 75 mila a San Siro e a 50 mila spettatori all’Amsterdam Arena, quindi giocare il lunedì sera per quindici persone al De Herdgang (centro d’allenamento del PSV) non è proprio bello. Poi Rutten (allora allenatore del PSV) mi disse che non ci saremmo incontrati e che non avrebbero rinnovato il contratto. Un’altra delusione, l’ennesima“.

VAN DER MEYDE DOPO IL RITIRO

Ma dopo il ritiro la storia dell’olandese si fa ancora più oscura: “Ho pensato: “E adesso che faccio? Ho trascorso una settimana al buio. In Azerbaigian sono stato in grado di guadagnare 1,2 milioni di euro in due anni. Ma non volevo più giocare. Ho sempre dovuto allenarmi, giocare, riposare bene e guardare ciò che mangiavo e bevevo. Beh, quest’ultima cosa non l’ho fatta in realtà! La mia carriera era finita. Avevo un grande appartamento ad Amsterdam. Era festa, festa, festa. Bere, droghe, ragazze. Tutta la merda venne di nuovo a galla. Vivevo un buon momento perché respiravo un senso di libertà. Ero anche poco conosciuto. Sette anni passati lontani dai Paesi Bassi e nessuno mi conosceva alle feste. È stato bello, ho potuto fare quello che volevo“.

LA DIFESA DI VAN DER MEYDE A SNEIJDER

In Olanda c’è un altro ex interista nell’occhio del ciclone: Wesley Sneijder. L’ex 10 nerazzurro infatti è stato fortemente criticato per i troppi chili presi subito dopo il ritiro. Ma l’ex giocatore dell’Everton difende il connazionale: “Capisco molto bene cosa sta passando ora Wesley Sneijder. Ha vissuto la sua vita da monaco e ha fatto di tutto per il calcio. Ora si sta divertendo. Beve e mangia ciò che vuole e diventa più grasso. Tutti ne parlano. Ma penso: “Lascia che si goda la vita per un po’ e non preoccuparti . Non deve più giocare per la nazionale“.

IL GRANDE RIMPIANTO DI VAN DER MEYDE

Infine il grande rimpianto dell’olandese, ovvero l’aver mancato l’appuntamento al mondiale di Sudafrica 2010, competizione nella quale la sua Olanda venne fermata solo in finale ai supplementari dalla Spagna degli extraterrestri. Ecco le sue parole al riguardo: “Dopo il Mondiale ho avuto anche dei momenti difficili. Vedevo quei ragazzi giocare e pensai: “Potevo essere lì bastardo, è tutta colpa tua”. Ma ok, è andata diversamente. Anche quando ho lasciato l’Inghilterra e non ho giocato per un anno, ho avuto difficoltà a guardare il calcio senza pensare che avrei potuto esserci anch’io lì. È un vero peccato, perché tranne che per il mio periodo all’Ajax e un po’ all’Inter, non mi sono mai più divertito molto a giocare a calcio. Avevo dimenticato come ci si diverte, invece il calcio è diventato un ostacolo per me“.

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