Recoba: “Mi pento dell’addio all’Inter. C’è ancora il gap con la Juve”

L’ex giocatore nerazzurro Alvaro Recoba parla della sua esperienza in nerazzurro.

“SONO FELICE DI QUELLO CHE HO FATTO. FORSE POTEVO FARE DI PIÙ”

El Chino Recoba è stato forse uno dei giocatori più talentuosi della storia nerazzurra. L’ex calciatore uruguaiano ha parlato del suo passato con la maglia dell’Inter, evidenziando il fatto di essersi pentito di abbandonare i colori nerazzurri. Ecco le parole di Recoba rilasciate via Instagram al giornalista Giammarco Menga.

I RIMPIANTI E L’ADDIO ALL’INTER

Sono felice di quello che ho fatto, non mi pento di niente, forse quello era il mio limite. Nella mia vita ogni momento che vivevo, lo vivevo a modo mio, credevo che era la cosa migliore. Ho fatto quello che potevo, forse potevo fare di più, chi lo sa. Sono stato uno scemo perché ho deciso di andare via dall’Inter in un momento in cui non dovevo andare. L’Inter ha fatto il Triplete e sono stato felicissimo, sono stato scemo ad andare via quando potevo stare. Con Mancini non ci trovavamo più, non volevo litigare più. Mi pento perché potevo essere parte di quello, ma va bene“.

L’ESORDIO CON BRESCIA E IL RAPPORTO CON MORATTI

Quando ho iniziato a giocare, avevo 4 anni, l’immaginazione non ti porta così lontano. Quando fai un esordio nell’Inter davanti a 80 mila persone, quando vedo queste immagini penso che sono stato fortunato a vivere quei momenti. Quel gol mi ha portato una felicità enorme. Non avrei mai potuto immaginare di poter giocare in uno stadio così bello. Ho avuto questo rapporto con Moratti perché era una persona perbene e lo ha visto anche in me. Si è creato un rapporto bello, però io non lo chiamavo ogni tre minuti. Oggi, quando vengo in Italia, se sa che sono a Milano lui mi chiama e lo vado a trovare“.

RONALDO IL FENOMENO E ZANETTI

Ronaldo è stato il miglior compagno che ho avuto. L’unica cosa che mi è dispiaciuta è che è andato al Milan, però ognuno fa quello che gli pare. È stato il migliore con il quale ho giocato. Con Zanetti grandissimo rapporto. Quando lui giocava era un professionista, poi fuori continua a essere un professionista in tutto quello che fa. Giusto che sia ancora all’Inter, se lui volesse potrebbe continuare a giocare ancora adesso!“.

INTER-SAMPDORIA, DA 0-2 A 3-2

Ero incazzato, non stavo giocando. Mi ricordo che quando sono entrato dopo due minuti hanno fatto il 2-0. Poi abbiamo iniziato ad avere occasioni finché Martins accorcia le distanze. Dopo il gol di Bobo corriamo tutti a centrocampo per ripartire subito. Sulla giocata del 3-2 in area eravamo 7-8 giocatori. Se non facciamo il 3-2 dove eravamo tutti davanti, prendevamo gol“.

IL GAP CON LA JUVE E LA LU-LA

Secondo me l’Inter doveva fare tutto perfetto per arrivare fino in fondo per come stava facendo. Non ha una rosa così profonda come qualità come ce l’ha la Juve. Quando ha avuto qualche problemino è rimasta indietro. Hai Lukaku e Lautaro, ma non ha altri due come loro. Lautaro mi piace tantissimo“.

IL RAPPORTO CON CUPER

Sembrava una persona dura, era una grande persona. Io mi sono trovato bene con quasi tutti gli allenatori, con Novellino, con Lippi, con Mancio, anche se litigavamo tutti i giorni. Lui continuava a dirmi che potevo giocare meglio e fare di più. Era un litigio che durava due minuti però. Io ormai non volevo più che le cose fossero così, però io ogni tanto lo sento, c’è un rapporto bello con lui“.

L’EMERGENZA CORONAVIRUS E LA RIPRESA DEL CALCIO

Prima di tutto so bene qual è la situazione in Italia, ho degli amici lì e li sento quasi tutti i giorni. Sicuramente in Italia la situazione è molto difficile, in Uruguay si sta facendo un po’ di fatica a fare capire alla gente la situazione a livello mondiale. Non me ne frega niente del calcio in questo momento, devo essere sincero. Ogni giorno muoiono 700-800 persone, come fai a pensare al calcio?

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