SpazioInter’s Stories – Cristiano Biraghi, amala sempre

Quella di oggi è una storia d’amore, di ragazzo che parte con sogni e speranze in valigia e che ritorna a casa ormai uomo. È la storia di chi non ha mai mollato, che è stato premiato e che sa bene che non finisce qui. Questa storia ha un nome e un cognome: Cristiano Biraghi.

PROMESSA

Per la prima volta, all’età di soli 8 anni, Biraghi ha indossato il neroazzurro. I colori erano quelli giusti, ma sul petto nessuna stella. Giocava a Bergamo, per l’Atalanta. A 12 anni decide di cambiare stemma, quello dell’Inter gli piaceva di più…
Nelle giovanili scala le gerarchie e diventa capitano della Primavera, con la quale vince il torneo di Viareggio 2011. Nella stessa stagione Benitez lo aggrega alla prima squadra. In tournée spacca la porta in Inter-Manchester City; qualche mese più tardi esordisce in gare ufficiali, sostituendo Pandev in Champions League.

Sembra l’inizio di un sogno, ma la strada si complica…

IL LIMBO DEI PRESTITI

Nell’estate 2011 Cristiano saluta Appiano Gentile per andare a farsi le ossa. Non sa ancora che la sua carriera lo terrà lontano da quella che ha chiamato “casa” per molto più di un paio di stagioni.
Juve Stabia, Cittadella, Catania e Chievo, concludendo in bellezza con gli spagnoli del GranadaCinque prestiti in cinque anni. Poi la cessione definitiva al Pescara. Sembra il momento di dire addio ad ogni sogno di gloria. Ma se non tocchi il fondo non puoi iniziare la risalita. Nonostante la retrocessione con la maglia dei delfini, Biraghi strappa applausi e la Fiorentina lo acquista per 2,5 milioni di euro.

RINASCITA

Firenze è la piazza giusta: esigente, ma allo stesso tempo comprensiva visto che la squadra sta perdendo colpi. Gli anni in viola lo aiutano a maturare. Convince il c.t. Mancini a portarlo in nazionale e lui ripaga con il gol allo scadere (dedicato ad Astori) nella trasferta polacca di UEFA Nations League che vale la salvezza azzurra. È ufficialmente rinato. L’Inter ci pensa tutta l’estate 2019, poi si decide a scambiarlo con il flop Dalbert. È la seconda, forse ultima, chance di Cristiano.

BACIALA ANCORA

Alti e bassi, spesso beccato dagli 80mila di San Siro che lo avevano riaccolto a braccia aperte. Ma lui c’è sempre, non ha intenzione di mollare e lavora per tenersi stretta quella maglia che, ovviamente, sente sua più di ogni altra. Poco prima che la stagione 2019/20 si fermasse a causa Coronavirus, Biraghi si è tolto anche lo sfizio di segnare la sua prima rete ufficiale con l’Inter: tiro-cross deviato da un difensore del Ludogorets, pareggio e bacio allo stemma. Su Instagram la foto che immortala il momento:

https://www.instagram.com/p/B9G3VnxKOrg/

Un bacio atteso otto anni. Non sarà il miglior esterno passato per Milano sponda nerazzurra, ma di sicuro ha dimostrato di conoscere alla perfezione il primo comandamento dell’interismo: AMALA!

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