Handanovic: “Essere giocatore un sogno, rigiocherei contro il borussia”

Il capitano dell’Inter Samir Handanovic, lontano dai campi di gioco ormai da qualche settimana, ha rilasciato una lunga intervista all’House organ Aic, che gli ha dedicato anche la copertina dell’ultimo numero.

L’INIZIO

“Inizialmente giocavo vicino a casa con gli altri bambini del quartiere, poi verso i 7-8 anni ho cominciato a giocare in un club, lo Slovan, credo che adesso siano in terza o quarta divisione, conosciuto soprattutto per il settore giovanile. All’inizio il portiere non era il mio ruolo, giocavo fuori e solo dopo, vedendo mio cugino Jasmin Handanovic, che gioca in porta, ho cambiato ruolo”.

IL SOGNO E DIFFICOLTA’

“Sì, come tanti altri bambini diventare calciatore era un mio sogno. La mia fortuna più grande sono stati i miei genitori, che mi hanno insegnato a lavorare duro per raggiungere i miei obiettivi. Spero di trasmettere questo valore con mia moglie ai miei figli”.

“Quando mi ha chiamato l’Udinese, dopo avermi visto con le nazionali U19 e U20 della Slovenia, ero abbastanza grande per decidere da solo e sono andato. A Udine ho trovato persone che mi hanno aiutato ad ambientarmi e, soprattutto nei primi tempi, in caso di difficoltà, facevo presto a tornare a casa”.

ALTI LIVELLI

“Anche oggi non mi accontento mai. Soprattutto in Italia basta poco per far cambiare le opinioni, sia positive che negative. Nell’anno al Rimini è stata la Serie B più bella di sempre, con anche Juventus, Genoa e Napoli ed è stato l’anno che mi ha fatto capire quale fosse la strada più giusta. Anche Lazio e Treviso sono stati importanti per la mia crescita personale”.

LA POPOLARITÀ E RAZZISMO

“A dire il vero rinuncerei a molti aspetti che mi impediscono di vivere serenamente però in questo lavoro bisogna sapersi adattare velocemente”.

Il razzismo nasce dall’ignoranza, ma il problema è a monte. Noi siamo alla fine e possiamo solo combatterlo. Per quello sugli spalti la soluzione esiste già in altre realtà”.

LE PARTITE INDIMENTICABILI

“Ve ne dico due: con la Russia per lo spareggio per la qualificazione al Mondiale 2010. Abbiamo rimontato il 2-1 dell’andata con un 1-0 al ritorno partendo da sfavoriti, era come Davide contro Golia.

PARTITE DA RIGIOCARE

“Tutte quelle perse, ma se dovessi sceglierne due direi ArsenalUdinese e il ritorno con il Borussia Dortmund. In quest’ultima ho preso tanti gol, ma non ne dico uno per non ricordarli. Il risultato finale non è l’esito che volevamo”.

GLI STADI PIÙ BELLI

“Quelli più calorosi come Marassi, il Meazza, il Celtic Park e quello del Dortmund. Vorrei giocare anche ad Anfield, tra quelli in cui non ho giocato, per l’atmosfera.

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