La conferenza stampa integrale alla vigilia di Inter-Atalanta!

Ecco la consueta conferenza stampa alla vigilia del big match della 19esima giornata di Serie A, Inter-Atalanta.

LE PAROLE DI CONTE

Ha definito la vittoria di Napoli come una tappa fondamentale. Cosa significa superare l’ostacolo Atalanta?

Sicuramente sarebbe importante, perchè stiamo parlando di una squadra forte, sicuramente la squadra più in forma del campionato, considero l’Atalanta molto più forte rispetto all’anno scorso. Loro stanno lavorando bene, Gian Piero sta facendo un grandissimo lavoro. Continuano a migliorare sull’idea, sui dettagli: un percorso di crescita importante, non avevo dubbi perchè Gian Piero è un grande lavoratore.

Guardiola aveva detto che giocare con l’Atalanta era andare dal dentista. Sei d’accordo? Che sfida ti aspetti dal punto di vista tattico?

Mi aspetto una gara molto intensa, fisica, una partita giocata ad intensità importanti. Per noi è un bel test, contro una squadra molto difficile da affrontare. Detto questo, noi dobbiamo cercare di migliorare ed anche noi stiamo lavorando sull’intensità, sulla pressione. Inevitabile che l’Atalanta è già da un po’ che lavora su questo: mi aspetto una gara bella intensa. Ci stiamo preparando, vediamo che tipo di gara uscirà domani.

Sei abituato ad avere gli uomini contati?

Per quanto riguarda Skriniar e Barella sono squalifiche, il discorso di Vecino vediamo perchè non è successo nulla di particolare, non lo escluderei come qualcuno ha fatto oggi, magari sapendo più di me.

Quale dei due, tra Eriksen e Vidal, preferisce?

Ho già risposto che di mercato non parlo, inutile che mi fate domande su giocatori di altre squadre. Da qui fino a fine mercato il sottoscritto non parlerà.

Il traguardo del possibile campione d’inverno è solamente simbolico o è realmente importante?

Sinceramente ha poca valenza, perchè alla fine vince chi taglia per primo il traguardo, non chi è inn testa a metà corsa. Noi domani dobbiamo vincere e non sarà facile: dobbiamo cercare di fare una grande gara, chiedere tantissimo a noi stessi e cercare di andare aldilà delle nostre possibilità. Ben vengano questo tipo di sfide: dopo questa sfida possiamo fare un bilancio e vedere a che punto siamo e dove possiamo migliroare ed arrivare.

A Napoli ci sono state polemiche sul gioco dell’Inter…

Non penso di andare a parlare delle polemiche: giusto che ognuno guardi il proprio lavoro. Noi andiamo avanti per la nostra squadra, il resto lo lasciamo agli altri, questo è l’ultimo dei problemi. Ti ho risposto anticipando.

Si affrontano il miglior attacco…

Noi siamo il terzo miglior attacco… perchè sai, vista così, noi non siamo il miglior attacco, con un gol in meno della Lazio. La situazione è già diversa: come la vuoi mettere? – (risate, ndr) -.

Alla fine dell’anno il miglior attacco non è mai quello che vince, ma la miglior difesa: così è in generale anche per quest’anno la tendenza?

Per vincere devi fare gol, ma detto ciò l’equilibrio diventa fondamentale, perchè possono esserci squadre che subiscono tantissimi gol ma ne subiscono altrettanti. Chi vince incassa meno gol ma non ho mai visto vincere Scudetti con squadre che hanno l’attacco a metà classifica.

La classifica dice sulla carta che il gap con il Napoli è stato azzerato. Per ridurre il gap con la Juve bisogna aspettare?

Io rimango fermo sulle mie valutazioni fatte ad inizio anno, poi durante l’anno può essere che ci siano situazioni d’ostacolo, ma io rimango fermo sulle mie convinzioni. A parte l’Inter, le altre hanno aggiunto, non sostituito. Noi stiamo facendo qualcosa di positivo, si sono integrati bene i nuovi arrivati e si è creato un buon feeling; stiamo sopperendo a quel gap iniziale, detto ciò le grandi squadre si fanno con il tempo. Nessuno si sogna di arrivare e cambiare tutto dall’oggi al domani: mi auguro di avere pazienza.

Quando il Milan ha preso Ibra, si è detto che finalmente i rossoneri hanno un leader. Chi è il leader dell’Inter?

Colgo l’occasione per dare il bentornato ad un grandissimo campione. Sa benissimo che c’è stato un momento in cui ho cercato di portarlo al Chelsea, è una persona che stimo tantissimo, un ragazzo forte, che viene anche da un’infanzia in cui nessuno gli ha regalato nulla. Penso che possa dare tanto al Milan: è importante riuscire per un allenatore di trovare giocatori in squadra che possano portare il tuo verbo, che abbiano personalità e che possano trasmettere valori alla squadra. In questo modo gran parte del lavoro viene accelerato. Nell’Inter penso che ci siano ragazzi che stanno crescendo in tutto, si stanno capendo alcune cose: si diventa forti sia in campo che fuori dal campo. Sono contento che il gruppo stia crescendo.

A proposito di Godin, il giocatore è tranquillo? I suoi giocatori come vivono questo mese di mercato?

Il mese di mercato è sempre un mese un po’ particolare, ma al tempo stesso bisogna essere intelligenti e capire che possono esserci tantissime voci, che si rincorrono una con l’altra. Sicuramente per noi allenatori questo è un mese difficile da gestire, perchè ti ritrovi a dover preparare una partita e far fronte a gestire dei nomi che non hanno fondamenti di verità. Bisogna essere intelligenti e cercare di non disperdere energie in questi rumors.

Ti sei guadagnato l’etichetta dell’allenatore che vince subito. Quando e dove hai sentito maggiormente quella consapevolezza che potesse farti pensare di poter alla fine vincere?

Durante l’anno, ma soprattutto nella seconda parte della stagione, quando continui a vedere che c’è una crescita in maniera esponenziale contro tutti quanti e quando vedi che nella concorrenza c’è una battuta d’arresto. In tutte le mie esperienze ho avuto consapevolezze con il passare del tempo.

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