5 motivi per cui lo Scudetto è solo un’ illusione

Ecco le 5 trappole in cui i nerazzurri rischiano di cadere.

Rosa corta

L’ampiezza della rosa non è sicuramente il punto forte della squadra di Conte. Questo aspetto si è evidenziato quando la rosa è stata attanagliata dagli infortuni, vedi Sanchez, Barella, Asamoah e i rientranti Sensi, Gagliardini, Candreva. A Gennaio si dovrà intervenire sul mercato, andando ad arricchire la squadra in tre ruoli: esterno di centrocampo, centrocampista e attaccante (vice Lukaku).

Crisi invernale

È ormai famosa la crisi invernale che ogni anno colpisce i nerazzurri. A evitarla non è stato capace nessun allenatore in questi ultimi anni. La classifica, però, sorride per ora ai nerazzurri, primi a pari punti con la Juventus ma avanti per via della differenza reti. Per evitare la famosa crisi invernale servirà continuità di risultati, aspetto che il condottiero Antonio Conte cura nei minimi dettagli.

Gap con la Juventus

La classifica vede Inter e Juve prime a pari punti. La differenza reti da ragione ai nerazzurri. Ad oggi, quindi, il gap con la Juve sembra essere colmato, ma si dovrà aspettare la fine del campionato per averne la conferma. Il pericolo è quello di perdere punti nel corso del campionato, il prossimo turno vedrà affrontare i nerazzurri il Napoli prima e l’Atalanta poi, visto che la Juve negli ultimi anni nei momenti più delicati della stagione si è dimostrata sempre la squadra più cinica.

Solidità difensiva

La difesa che ha subito meno reti in campionato è quella dei nerazzurri. La difesa a tre di Conte sembra dare i suoi frutti. Occhio però, perché i nerazzurri nel mese di Ottobre hanno subito 10 gol in 5 partite tra Serie A e Champions League, un po’ troppi per una squadra che ambisce alla vittoria della scudetto. Si sa, lo scudetto lo vince chi ha la miglior difesa; Handanovic, Skriniar, de Vrij, Godin e Bastoni, quest’ultimo in grande crescita, dovranno alzare un muro per portare a casa uno scudetto che manca ormai da troppo.

Pazza Inter

L’Inter è pazza. Questa è sempre stata una caratteristica che ha contraddistinto i nerazzurri in tutta la sua storia calcistica. In tante occasioni ci si è complicati la vita da soli; un esempio lampante lo storico 5 maggio di Lazio-Inter, quando i nerazzurri persero in modo rocambolesco lo scudetto all’ultima giornata e a gioire fu la Juve, di cui proprio Antonio Conte era capitano. La lotta punto a punto storicamente non fa per l’Inter. Il masochismo è, in un certo senso, uno dei marchi di fabbrica in negativo dell’interismo.

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