PAGELLONE 2019 – IL CENTROCAMPO – Forze nuove e vecchie risorse!

Il centrocampo nerazzurro, che ad oggi è carente di due dei suoi più grandi esponenti, Barella e Sensi, ha dato l’idea di dover ancora raggiungere un equilibrio. Dagli innesti di Conte ai vecchi senatori, nessuno si è però mai tirato indietro al momento del bisogno.

NUOVE SORPRESE E VECCHIE CONFERME

ECCO I PAGELLONI DEL CENTROCAMPO 2019 NERAZZURRO:

Nicolò Barella – voto 8 – Grande acquisto nonchè investimento da parte della società, Nicolò arriva portandosi dietro grandi aspettative, che non deluderà. Il giocatore, soldato di Conte, regala grinta e intelligenza tattica a non finire. Tra i preferiti del tecnico, dopo qualche minuto di panchina si guadagna un posto da titolare fisso, ahimè fino alla gara di Torino. Bloccato dall’infortunio seguito dall’operazione, fa sentire la sua mancanza come non mai.

Stefano Sensi – voto 8 – Altra grande sorpresa per i nerazzurri, che completano l’acquisto del giocatore che era sotto gli occhi anche dei cugini rossoneri. Stefano, utilizzato spesso come playmaker nel centrocampo avanzato, ha grande senso dello spazio e idee per quanto riguarda la messa in moto di una possibile azione d’attacco. Purtroppo anche lui bloccato dagli infortuni, abbandona i compagni durante la gara contro la Juventus, creando un blackout a cui dovranno sopperire con grande intensità i compagni nei mesi successivi. Poco ma sicuro, Stefano manca.

Marcelo Brozovicvoto 7,5 – Potrebbe sembrare un voto generoso, forse troppo, ma non lo è. Perchè se c’è qualcosa che gli si deve riconoscere è proprio la sua continuità. Brozovic è sempre stato presente, ogni partita, migliorando sempre di più, fino a regalare prestazioni da vero regista tuttocampista, come a Dortmund. Tremenda stanchezza negli ultimi match, non ha mai mollato. Guerriero, leader silezioso, poco chiacchierato, ma d’altronde il suo ruolo è proprio questo, mettere ordine.

Matias Vecino – voto 5 – La forza uruguagia e la garra si sono un po’ spente per Matias. Che si parli di poco impiego del giocatore o di insicurezza personale, la differenza con il suo primo anno nerazzurro si è vista alla grande. Con Spalletti, più vivace, con Conte un po’ tappa buchi. Ciò non toglie che l’importanza di Vecino ed il riconoscimento che possiamo dargli è quello di avere abbastanza fisico da sopperire al calo tecnico.

Roberto Gagliardini – voto 5,5 – Quasi invisibile con Spalletti, poca fatica impiegata, pochi minuti sul cronometro. Giovane ragazzo, fisico importante, ma tanto tanto bisogno di ripassare ed imparare come si sta in mezzo al campo. Conte lo sceglie più volte, un po’ per forza, un po’ per peso specifico in gare dalla fisicità importante. Ogni tanto sembra di aver recuperato, quel nerazzurro, atalantino però, che sembra esserci ancora infondo.

Borja Valero – voto 6 – Non è sicuramente sul suo fisico ed il suo scatto su cui si può fare affidamento; sulla sua tecnica, però, non si può dire nulla. Ciò che regala la piena sufficienza a Borja, oltre la meravigliosa ultima gara a Firenze, è proprio il suo talento, il quale non può andare perso nonostante gli anni passino. Si carica addosso tante responsabilità, gli altri devono correre un po’ per lui, ma sgrovigliarsi da situazioni difficili tra gli avversari gli riesce ancora notevolmente.

Antonio Candreva – voto 6,5 – Caro Antonio, le montagne russe in confronto a te sono una pianura. Siamo passati dal tremare al momento del tuo cambio, al pregare di vederti titolare! Qualcosa di buono c’è sempre stato, anche se l’anno scorso ti sei perso, per sfiducia? Per paura? Non importa, ci ha pensato un altro Antonio a ricaricarti le pile e calibrare le traiettorie. Infondo tu sei sempre stato questo, bentornato!

Valentino Lazaro – voto 5,5 – Che dire del nuovo innesto esterno? Poco. Ancora troppo poco per capire quale sia la direzione giusta. Da un ingresso a Sassuolo spaventoso ad un bel lavoro in Champions nelle battute finali quando chiamato in causa. Utilizzato per sopperire alla stanchezza degli altri, Lazaro non merita ancora un pieno posto da titolare. C’è da lavorare e prendere un po’ le misure, qualcosa si è visto, ma ci vuole uno sprint per stare dietro agli altri.

Lucien Agoumè – s.v. –: Il giovane ragazzo gioiello della primavera nerazzurra ha avuto ben poche occasioni di dire la sua in campionato. Messo alle strette, Conte lo fa entrare nella partita più complicata, quella contro la Viola, dove Agoumè non fa in tempo né a capire come regolarsi, ne a dimostrare qualcosa di buono o cattivo. Se recupera il centrocampo, lo vedremo poco, ma gli auguriamo comunque una chance.

Radja Nainggolan – voto 6,5* – Del Ninja sappiamo già così dire. E’ arrivato per portare il livello del centrocampo nerazzurro almeno tra i primi 2 del campionato, ma non gli è riuscito. Non solo irriconoscibile per il 70% dei minuti giocati, ma anche un po’ confuso. La sufficienza piena perchè allora? Beh comunque sia andata, il quarto posto dello scorso campionato porta la sua firma grazie al gol contro l’Empoli. E che dire del gol al volo contro la Juventus? Altro capolavoro, grande classico del belga. Qualche sprazzo di gioia ce l’ha regalato, ma Conte non l’ha ritenuto comunque meritevole di un posto.

JOAO MARIO – voto 5* – Che dire caro Joao, nulla… ma veramente nulla. Poco tempo speso in campo, con poca voglia e troppi errori. Chiamato ai rinforzi, normale amministrazione, spesso protagonista di ghirigori dispersivi, dove serviva più sicurezza. Inutile cercare qualcosa di buono, un po’ per l’impiego misero, un po’ per non essere troppo severi. In Russia, forse, serve un po’ d’ossigeno per ritrovarsi; d’altronde quando si parla di nazionali, Joao ha sempre fatto bene…solo lì però.

*voto riferito alla parte di 2019 disputata con l’Inter.

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