Boban: “Da dirigente sarà un’emozione diversa, ma il derby è unico”

Dopo la deludente prestazione contro lo Slavia, ai nerazzurri tocca ora pensare al derby di sabato sera. Dopo diversi anni passati da cronista per Zvonimir Boban questo sarà il primo scontro da Chief Football Officer dei rossoneri.

IL DERBY NON E’ UNA PARTITA COME LE ALTRE E ANCHE SE LONTANO DAL CAMPO PER BOBAN E’ ANCORA UNA PARTITA SPECIALE

“Se non l’hai giocato non lo capisci veramente e anche se hai avuto occasione di calcare quel campo non riesci a descrivere la forza, la passione e anche la pressione che accompagna questa partita”. Queste sono le parole che aprono l’intervista di Boban rilasciata al sito ufficiale del club rossonero. Dopo moltissimi match passati in campo e altrettanti passati negli studi come commentatore, per il croato il derby torna ad avere un significato.

Diversi i ricordi legati a questa partita particolare, ma nel cuore dell’ex centrocampista c’è una partita in particolare: “Il 6-0 è stato pazzesco. Ci fu anche un 5-0 in Coppa Italia ma non è la stessa cosa. Abbiamo avuto anche delle sconfitte, ma le vittorie ti danno grande emozione, sono quelle che si vogliono sempre ricordare. Poi, personalmente, ricordo un gol abbastanza strano che ho fatto, ma divertente, rubando il tempo a Frey che era il portiere dell’Inter. Sono legato a quel gol perché è stato uno di quelli in cui ho dovuto pensare molto velocemente a come rubare il tempo agli avversari in maniera improvvisa, di esterno“. 

Ora un nuovo obiettivo, quello di trionfare da dirigente. Per il rossonero è tutto nuovo e lo saranno anche le emozioni che proverà sabato: “Da dirigente è il primo e sarà un’emozione diversa, come del resto in ogni partita di questo genere. Sarà tutto diverso: cercherò di essere calmo e di vedere le cose con logica calcistica per migliorare tutti insieme. Milano è una città che vive il derby in maniera pazzesca“.

Un aspetto simpatico dell’intervista sono stati i rituali e le scaramanzie che da giocatore hanno accompagnato le partite del derby: “Prima delle partite avevo i miei rituali. Più che scaramanzia è questione di ritmi: quando e come legavo le scarpe per quanto tempo ascoltavo la musica, quello che ripetevo prima della partita“.

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