CorSera – Il vero segreto dell’Inter? Non è solo il carattere, ma ha un nome e un cognome…

Inter che può guardare alla sosta con il sorriso. Il terzo posto solitario dà sicuramente molto morale, a prescindere dalla mancanza di un gioco spumeggiante, che comunque non è mai stato nel DNA del biscione. Il trittico di fuoco Derby-Barca-Lazio dirà di più su questa squadra. Saranno delle durissime prove del nove. Intanto però, Spalletti ha per le mani un giocattolo che, pur non funzionando perfettamente, fa il suo dovere. Secondo il Corriere della Sera però, l’arma in più dei nerazzurri non è solo il carattere, la voglia di non mollare mai, ma ha un nome ed un cognome: Mauro Icardi.

ICARDI IL TRASCINATORE

Il capitano nerazzurro infatti, che era partito a rilento in campionato, sta carburando piano piano, diventando sempre più decisivo e trascinatore. Un vero leader, la crisalide dell’ottimo giocatore sta diventando la farfalla di un campione. Un patrimonio che al momento è la boa che continua a far galleggiare una squadra che fatica ancora ad essere continua. Come sostiene anche il Corsera, appunto: “Più che la mentalità, il segreto dell’Inter che vince la sesta partita di fila è la forza trascinante del suo capitano. Icardi ha due occasioni e le trasforma in altrettante gemme che servono ai milanesi per piegare l’ottima Spal di Semplici. Maurito sblocca il risultato al primo affondo, dopo meno di un quarto d’ora, grazie anche alla complicità di Djourou e riporta avanti i nerazzurri nell’ultimo spicchio di partita, quando in tribuna c’è chi comincia a credere che i ferraresi abbiano l’energia per completare la rimonta. Invece l’argentino, servito con un filtrante da Perisic, zittisce il Mazza e regala alla sua squadra il terzo posto in solitudine dietro Juventus e Napoli e due settimane di tranquillità in attesa del derby”.

Auguri quindi a chi dovrà marcare il bomber nerazzurro. Agganciato Vieri molto prima del previsto, ora Mauro ha “Bonimba” nel mirino. E Icardi sembra uno a cui le imprese impossibili vengano proprio bene.

 

Fonte immagine in evidenza: Fabrizio Andrea Bertani

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