Inter, si cresce in fase difensiva: il muro è tornato?

Ingranaggi ben oliati. Solo di questo ha bisogno la retroguardia nerazzurra. La fase difensiva sta crescendo a vista d’occhio: il dato non è evidente se si guarda la casella ‘reti subite’, ma alcuni automatismi, assenti contro il Sassuolo e contro il Torino, stanno facendo capolino nelle ultime tre gare. Eurogol di Dimarco a parte e gollonzo di Eriksen in Champions League, il muro di Spalletti stoppa, contiene ed imposta proprio come l’allenatore di Certaldo ed il suo collaboratore tecnico, Giovanni Martusciello, chiedono.

ASAMOAH E DE VRIJ: FORZA ED ESPERIENZA

Acquistati già a maggio, il centrale ex Lazio ed il terzino sinistro ex Juve sono sinonimo di esperienza e forza fisica. Se l’ex Udinese è apparso in forma sin dalla prima amichevole contro il Lugano, l’olandese ha dovuto fare i conti con la struttura fisica imponente. Con Skriniar, Miranda e Ranocchia forma un quartetto di centrali di tutto rispetto: lo slovacco è lo stesso della passata stagione, interventi puliti e piedi da regista; il centrale brasiliano, nonostante l’età non più giovanissima, sforna prestazioni ottime, a parte qualche lapsus che fa sudare freddo San Siro. Discorso diverso per quanto riguarda l’ex capitano interista: si è guadagnato la riconferma grazie alle ottime prestazioni dello scorso anno, è diventato uomo spogliatoio e gode della fiducia incondizionata di Spalletti; servirà molto a stagione in corso, quando gli impegni in campionato e, si spera, Europei saranno ravvicinati.

VRSALJKO E DALBERT: SICUREZZA E RIVINCITA

Il discorso ‘terzino’ è sempre stato un Taboo in casa Inter. Da Alvaro Pereira a Caner Erkin, passando per Wallace e Jonathan, le scelte del dopo-Maicon sono sempre state un disastro. L’anno scorso Cancelo aveva fatto ricredere le migliaia di scettici ma, a causa del FFP, il portoghese è partito, destinazione Torino, sponda Juventus. Il mercato ha portato in dote, oltre al già citato Asamoah, il terzino destro ex Atletico Madrid e fresco vice-campione del Mondo Sime Vrsaljko: complici il ritardo nella preparazione e i problemi al ginocchio destro, queste prime partite hanno visto titolare Danilo D’Ambrosio. Il laterale ex Torino garantisce puntualità nelle diagonali ma latita in fase offensiva con cross poco precisi. In attesa che il croato diventi una sicurezza, i gradi di titolare rimangono del nativo di Napoli.

Spalletti è sempre stato un abile motivatore: è riuscito ad estrarre il meglio da ogni calciatore, sia dal punto di visto fisico che mentale. Ci è riuscito con Emerson Palmieri a Roma, e la scorsa stagione ha trasformato Brozovic da incursore discontinuo ad infaticabile metronomo in regia. Quest’anno tutto lo staff interista spera nella rivincita di Dalbert. Arrivato come uno dei terzini più promettenti della Ligue1, l’ex Nizza ha faticato ad imporsi come titolare. Le prime uscite estive hanno evidenziato un netto miglioramento in fase difensiva con qualche difficoltà in fase offensiva. In campionato, Sassuolo a parte, le sue prestazioni sono state discrete: pochi errori ma pochi acuti in attacco. L’allenatore di Certaldo è al lavoro.

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