Le pagelle di Bologna-Inter: debutto ottimo per Nainggolan e Gagliardini, male i terzini

Prima vittoria stagionale per l’Inter contro il Bologna. Inzaghi costruisce un fortino che si sgretola in seguito al goal di Nainggolan. Queste le nostre valutazioni dei 14 giocatori scesi in campo e di mister Spalletti:

Handanovic 6,5: dopo la sciagurata notte contro il Torino, lo sloveno impiega pochi minuti per riscattarsi. Ottimo l’intervento a mano aperta sul colpo di testa a botta sicura di Helander, reattivo in uscita bassa su Falcinelli. Per il resto, ammira i compagni dominare dal primo all’ultimo minuto di gioco.

D’Ambrosio 5,5: torna al naturale e antico ruolo di terzino destro, ma il riadattamento non è semplice. La fisicità e la velocità di Dijks lo infastidiscono, mentre in fase di costruzione pecca con qualche errore di troppo. Cresce nella ripresa, ma senza grandi guizzi.

De Vrij 6,5: l’olandese conferma i confortanti progressi visti contro il Torino. Santander è un cliente ostile, ma lo gestisce senza troppi affanni. Si conferma impeccabile nel recuperare la profondità concessa agli avversari. L’intesa con Skriniar si va affinando.

Skriniar 6,5: lo avevamo lasciato più insicuro del solito come terzo di sinistra nella difesa contro il Torino. Riproposto nel suo habitat naturale, torna la belva feroce ben nota ai nerazzurri. Vince tutti i duelli ingaggiati e lascia solo le briciole al povero Falcinelli. Dopo la sosta arriveranno test più probanti.

Asamoah 5: netto passo indietro per il ghanese, forse condizionato dall’infortunio contro i granata che ne ha compromesso la settimana di allenamenti. Le sue progressioni palla al piede regalano più spunti al Bologna che all’Inter, mentre la postura del corpo lo condiziona spesso nelle scelte. Più portato ad andare verso l’interno del campo, dovrebbe attaccare maggiormente sulla sua verticale e combinare con Perisic.

Gagliardini 6,5: finalmente lanciato da Spalletti, offre al centrocampo quelle dosi di dinamismo e verticalità mancate molto nei primi due match. Si getta con costanza in avanti alla ricerca del pressing e dell’inserimento. Fallisce una comoda palla goal e la pulizia tecnica non è mai delle migliori nelle giocate, ma sembra poter essere al momento il miglior completamento di Brozovic, soprattutto per l’ottimo lavoro in fase di recupero palla. Avvia l’azione della seconda rete.

Brozovic 6,5: il croato dirige e orchestra la manovra senza spunti geniali, ma scegliendo spesso la mossa giusta e riducendo al minimo sindacale gli errori. I palloni di ogni azione gravitano quasi sempre dalle sue parti. Ha una responsabilità enorme in questa Inter pensata anche attorno a lui.

Politano 6,5: continua a sorprendere in positivo il mancino ex Sassuolo. Alterna con intelligenza attacchi alla profondità e momenti in cui si abbassa per dare una mano in costruzione. Trova varchi e soluzioni non banali col suo nel piede, tra cui l’assist per Nainggolan. Sfiora un gran bel goal in contropiede.

Nainggolan 7: debutto migliore poteva esserci? Crediamo di no. E’ vero, non si è ammirata ancora la sua proverbiale esplosività, quella che ha portato i romani ad idolatrarlo senza indugi negli ultimi anni. Ma, goal a parte, si è visto un giocatore mai restio all’idea di perder palla e bravo a capire gli spazi nei quali attaccare, da solo e con i compagni. E poi, alla prima occasione ghiotta, mira l’angolino dove è impossibile arrivare. Mica poco. Ora le due settimane di allenamento ad Appiano non possono che giovare alla sua condizione fisica.

Perisic 7: il croato a volte si fa notare poco, ma la sua importanza è evidente per il semplice fatto che i momenti migliori dell’Inter hanno necessariamente bisogno di un suo acuto, che sia un goal o un assist. Confeziona il raddoppio per Candreva e si prende la soddisfazione di un nuovo sigillo dopo quello al Toro. Come per l’amico/nemico Mandzukic, il Mondiale non sembra aver compromesso il suo inizio di stagione.

Keita Baldè 5,5: l’insufficienza arriva solo per un paio di occasioni gettate alle ortiche, soprattutto la seconda, sull’1 a 0. Il senegalese però interpreta bene, secondo le proprie attitudini, il ruolo di centravanti. Svaria, crea superiorità numerica a sinistra e salta l’uomo. La freddezza sotto porta arriverà.

Vecino 6: entra quando il Bologna inizia a sfaldarsi, ragion per cui si muove e si destreggia bene negli spazi che si aprono in transizione. Entra in due goal su tre, ma lo si attende al varco in situazioni più probanti.

Candreva 6,5: che strana la vita. Una stagione a cercare di trovare invano un solo goal, spesso vessato da fischi e ingiuri dei propri tifosi. Vicino ad abbandonare la nave in estate, il timoniere Spalletti lo getta nella mischia dopo tanta panchina. Risultato? Goal da centravanti e una serie successiva di giocate in scioltezza. Può ancora risultare un’arma sfruttabile, importante saperlo.

Vrsaljko S.V.: entra solo per il problema muscolare che affligge D’Ambrosio nel finale. La sensazione è che debba lottare molto per vincere la concorrenza dell’ex capitano granata, quasi stoico nella sua resistenza all’interno dell’undici titolare anno dopo anno.

Allenatore Spalletti, 6: i problemi fisici di Icardi e Lautaro rischiano di complicargli il pomeriggio e pure le successive due settimane, ma si affida a un attacco diverso, consapevole della pluralità di opzioni a disposizione. Azzecca la mossa Gagliardini e il ritorno alla difesa a 4, inserendo poi i giusti tasselli dalla panchina.

 

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