Erick Thohir, Presidente dell’Inter, ha concesso una lunga intervista ai microfoni di Lapresse. Tanti argomenti trattati: dagli obiettivi che si era posto quando è arrivato all’Inter al perchè ha venduto a Suning.
Thohir: “Sono ancora Presidente dell’Inter”
Subito una battuta sull’esordio di questa sera dell’Inter: “Mi aspetta un’altra notte in bianco, c’è il debutto della mia Inter contro il Sassuolo… Ma perché la Serie A non adotta gli stessi orari della Premier? Noi asiatici siamo penalizzati, si va letto alle tre e mezza di mattina. Sono ancora presidente della società e ho ancora il 31% delle azioni. Soprattutto resto un tifoso appassionato”.
Signor Thohir, dunque l’Inter rimane sempre nel suo cuore?
Però cosa?
“Il business è il business. E io, quando ho comprato la società da Moratti, non ho mai illuso nessuno, non ho mai promesso lo scudetto subito. A un certo punto mi sono dovuto proteggere. Cerchi di capire cosa intendo”.
Si spieghi.
Qualcosa è andato storto, pare. Che cosa è successo?
“Lo stadio non è stato possibile costruirlo, avrebbe generato business, sarebbe aumentato il giro di affari, il fatturato che consente di rimanere al passo con i grandi club di Europa. Prenda come esempio la Juventus, che si è potuta permettere Cristiano Ronaldo… Comunque, mi sembra che Suning abbia lo stesso obiettivo. Lo stadio, intendo…”.
Questo cosa significa?
Perché ha venduto?
Le rimproverano di essere stato poco a Milano, di avere trascurato la società.
“Io non ho mai promesso che avrei passato settimane, mesi a Milano. Sono un uomo di affari e i miei interessi sono qui, in Indonesia. A Milano sono andato alcune volte, come a Londra… Avevo creato un management di assoluta affidabilità proprio per questo, per non dover essere tutti i giorni in Italia. Management di cui mi fidavo ciecamente”.
Al tifoso Thohir viene spontanea una domanda: contento del mercato?
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