Champions a tutti i costi! Ecco i possibili guai della mancata qualificazione

L’Inter attualmente sarebbe fuori dalla Champions. Un guaio che economicamente significherebbe trovar 50 milioni con plusvalenze, o cessioni monstre (Icardi) con rischio di dover annaspare anche nella prossima stagione.

Inter, la mancata qualificazione Champions ti costa 50 milioni

La Gazzetta dello Sport spiega il danno economico a cui andrebbe incontro l’Inter in una eventuale mancata qualificazione alla Champions.
La banda Spalletti ha tutto il tempo per riprendersi nelle ultime 13 giornate e centrare l’obiettivo, ma è inevitabile che col crollo degli ultimi due mesi e mezzo – 9 punti in 10 turni di campionato, una vittoria in 12 gare complessive – sul mondo nerazzurro tornino ad aleggiare i fantasmi. Malgrado tre proprietà diverse e undici allenatori, l’ultimo club italiano capace di vincere la Champions non riesce a giocarla da sei stagioni.
Era il 13 marzo 2012 quando un gol al 92’ del marsigliese Brandao mandò a casa negli ottavi l’Inter di Ranieri.
Dopo, il nulla. O meglio, partecipazioni a singhiozzo in Europa League.

Oltre che per il prestigio, tornare nell’Europa che conta stavolta però è fondamentale a livello economico finanziario
e, a cascata, anche tecnico. Vero che la vita va avanti lo stesso – appena arrivato Thohir tentò un all in, fallito il quale dovette cedere la maggioranza a Suning –, ma in ballo ci sono una cinquantina di milioni (tutto compreso) e le
conseguenti strategie di mercato.
Anche senza considerare le restrizioni imposte da Pechino alle aziende cinesi che investono all’estero, l’Inter per gli
impegni presi con l’Uefa ha l’obbligo di chiudere in pareggio il bilancio 2017/18, da cui si possono scorporare le spese
per infrastrutture e settore giovanile.
Per fare tornare i conti dell’esercizio precedente la dirigenza ha potuto beneficiare, tra l’altro, dei bonus d’ingresso
delle sponsorizzazioni cinesi, non ripetibili. Entro il prossimo 30 giugno dovrà rastrellare, soprattutto
attraverso plusvalenze, alcune decine di milioni.
Centrare almeno il quarto posto consentirebbe, in linea puramente teorica, di anticipare una ventina di milioni di premi Champions, ma anche di ottenere bonus dagli sponsor – oltre ad attrarne di nuovi –, più soldi dai diritti tv
(il 7° posto della scorsa stagione fruttò 76 milioni), ma significherebbe anche qualche milione in più dal botteghino. Da Champions infatti sono certamente i tifosi interisti, che finché la squadra viaggiava erano 58mila di media al Meazza. La pazienza però non è infinita e nelle ultime uscite le presenze (e quindi gli incassi) sono calate
parecchio.

Tutti questi conti hanno ovvie ripercussioni sul mercato. Senza Champions, una cessione eccellente sarebbe inevitabile. E tutte le strade portano a Icardi, l’unico in grado di produrre una plusvalenza monstre. Con il 4° posto e la vetrina Champions invece si potrebbero trattenere i big e vendere a certe cifre qualche elemento di una rosa che nel frattempo si sarebbe rivalutata. Uno dei tanti effetti domino della benedetta coppa con le grandi orecchie. Perché tornare tra le big creerebbe anche un’appeal diverso su certi obiettivi di mercato, richiamerebbe
nuovi sponsor e trascinerebbe il merchandising.

Aspettando di vedere come andrà a finire, da notare che anche la scorsa stagione a metà febbraio e dopo la
25a giornata l’Inter aveva 48 punti – pur raccolti in modo diverso – ed era (ma con l’Atalanta) la prima delle escluse. L’ultimo posto utile, il terzo, però allora era distante 6 punti. In primavera arrivò il crollo verticale.
Spalletti e tutto il mondo Inter sperano che stavolta la crisi venga smaltita prima e che l’epilogo sia diverso. Un altro
anno senza Champions non sarebbe tollerabile.

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