EDITORIALE – Il gelato di Zanetti

E’ il minuto numero quarantacinque del primo tempo di sabato, Skriniar, oggetto dei desideri del mercato, ha appena scagliato su Ranocchia Andrea il pallone che finisce alle spalle di Handanovic, vittima dell’ennesima puntata di “Scherzi a Parte speciale Inter”. Fischia l’arbitro e nell’intervallo arriva l’inquadratura del vice presidente Javier Zanetti che dovrebbe, teoricamente, essere girato di scatole. Invece mangia un gelato. MANGIA UN GELATO!!!!

Per me c’è solo l’Inter.

Ce lo siamo ripetuti per tutta la notte di sabato. E’ il ritornello della canzone “C’è solo l’Inter”, ripetendo “Per me c’è solo l’Inter…“, già, per me, per noi, per tutti i tifosi, ma non per la proprietà, non per i dirigenti e non per i giocatori.

Si sfiora l’ennesimo psicodramma, il settimo post Triplete, quasi a maledire quel 22 maggio che ci ha fatto toccare il tetto del mondo e forse innalzato un’asticella che mai più verrà.

Dove sono i dirigenti? A mangiar gelato!

Caro Javier, non posso esser arrabbiato con te, ma ti prego, così non va e non puoi stare in tribuna a fregartene di ciò che succede in quella che un tempo era la tua squadra, tu che uscivi con la maglia sudata e l’orgoglio di correre ovunque.

Ma la depressione nasce da altro. In chiacchiere da bar l’occhio cade sui comprimari. “Tra il dire e il fare c’è di mezzo vomitare” potrebbe aver pensato Spalletti guardando la propria panchina per risollevare una partita. Rafinha e Brozovic non sono il sogno di nessuno, mentre nella Roma a partita in corso subentrano Strootman, Perotti e si tiene ancora in fresco uno come Kolarov e nella Lazio non giocano Felipe Anderson e Basta qualcosa non torna.

La differenza tra Inter e una big sta anche nella panchina. Prendete la Juve: contro il Toro aveva in panca Buffon, Dybala, Bernardeschi, Lichtsteiner, Barzagli, Marchisio, Howedes e Betancur e tolti gli ultimi due tutti sarebbero titolari nell’Inter e sicuramente più forti dei nerazzurri attuali.

Altro colpo al cuore: come fa mister Zhang a non avallare i prestiti di Ramires e Teixeira dallo Jiangsu Suning all’Inter? Non parliamo di Messi e Ronaldo ma di due che pur volendo i nerazzurri son rimasti a rinforzare la compagine di Capello, quasi fosse il primo oggetto dei desideri di Zhang senior.

E poi gli spifferi. Ogni volta che l’Inter alza la testa arriva un colpo alle costole. Vince col Bologna e spunta lo United su Icardi perché tanto si è comprato Lautaro Martinez. Mica per rinforzare la squadra CON Icardi, la rinforza perché sarà senza Icardi.

No, così non va. Ci stanno spegnando l’entusiasmo, ci stanno togliendo il sangue che circola nel dna nerazzurro, quello che spesso se la prendeva con Moratti e poi il Presidente rispondeva con qualche nome di grido, magari sbagliando, ma almeno dando la prova di un amore sviscerato verso i nerazzurri.

No mister Zhang, l’Inter non è una moglie perfetta. E’una ragazza capricciosa che va coccolata ogni giorno perché capace di far il miglior pranzo di mattina e dar fuoco alla casa la sera. Non è business, non è a scopo di lucro.

E’ semplicemente amore. E lei questo non lo sa.

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