Spalletti sotto attacco, è bastata una cena per creare uno scoop

Quando una cena con ex tifosi può diventare una bomba mediatica. Luciano Spalletti è stato al centro di un caso, poco carino visto che si trattava di un incontro con dei vecchi tifosi della Roma, in cui ha detto frasi che subito sono rimbalzate nei quotidiani.

Spalletti: “Totti, Pallotta, Suning” ecco i tre nel mirino del tecnico

La Gazzetta dello Sport apre l’attacco mediatico al tecnico di Certaldo riportando la famosa cena con tifosi giallorossi avvenuta dopo l’ultimo Inter-Roma. La ricostruzione di quella notte è comparsa ieri
sul Corriere della Sera. A scherzarci sopra, l’ambientazione è emblematica e colpisce che Spalletti fosse a cena da solo. Il ristorante in questione è a due passi da casa sua, ma anche da Chinatown e dal cimitero Monumentale.

I commenti dell’allenatore riguardano tanto il passato quanto il presente. Su Totti e la Roma avrebbe detto: “Francesco non correva più, e gli altri giocatori si deprimevano se lo facevo giocare. Pallotta mi aveva fatto chiaramente capire che avrebbe venduto i pezzi migliori. Io ho portato la Roma al 2° posto, davanti al Napoli. E mo’ col cavolo che il Napoli lo riprendete”. Così invece sui temi nerazzurri: “In società non vogliono spendere e l’ambiente è a un passo dalla follia, tipo Roma: sempre sul filo dell’equilibrioVogliono vincere? Anche a Milano non hanno capito nulla, con questa Juve che ha due squadre non si vince una fava!”.

Infine un commento sul match che si era appena concluso in perfetta parità: un tempo e un gol per parte. «Mi dite che Di Francesco ha sbagliato i cambi? — chiude Spalletti — Vogliamo parlare di errori? E i nostri?».

La reazione dell’Inter? Di sicuro filtra il fastidio non certo nei confronti del tecnico bensì verso chi ha fatto uscire la cosa in quel modo. L’unica presa di posizione ufficiale arriva dal diretto interessato. Che ha voluto metterci subito la faccia. Malgrado l’allenamento mattutino e gli obblighi di fare gli onori di casa con gli allenatori iscritti a un corso della Figc che ieri erano in Pinetina, Spalletti nel pomeriggio si è
infatti spostato al Meazza per il vittorioso match di Youth League della Primavera di Stefano Vecchi
contro lo Spartak Mosca. E proprio nello stadio che domenica dovrà “esorcizzare” ha spiegato: “Quelle frasi? Non ho detto niente di particolare, se poi il Corriere della Sera ha voluto attaccare me e l’Inter… Sembra che gli argomenti siano sempre gli stessi, quindi bisognerebbe trattarli in maniera
un po’ più approfondita. Il mercato? Sappiamo che Suning ha dei paletti, non è una cosa che
si scopre oggi. L’ambiente depresso? Anche questo è già stato spiegato, quando ho detto che a volte si avverte la paura di ricadere negli errori del passato.
Su una cosa hanno ragione, devo trovare il modo di rialzare la squadra”. Spalletti poi chiarisce il contesto di quella sera e si toglie un paio di sassolini dalle scarpe. “Parlo volentieri con i tifosi che si pongono nel modo giusto. Quella sera ne ho trovati fuori dallo stadio, al ristorante e sotto casa ma non
mi sembra di aver detto nulla di particolare. Forse si cerca di attaccarmi e allora diventa tutto
più pericoloso perché vuol dire che vale tutto. C’è un contesto ufficiale dove si misurano
le parole e contesti in amicizia dove invece non si bada al termine che si usa. E questo attacco
è arrivato da un giornalista che non conosco e che non segue l’Inter. Rimango un pochettino
sorpreso. Prendo atto e vado avanti”.

Tralasciando le uscite sulla Roma, che pure nel frattempo ha ceduto Salah, Rüdiger, Emerson e quasi Dzeko, Spalletti in effetti non avrebbe detto nulla di diverso da quanto spiegato — certo in modo meno
toscanamente schietto rispetto a una chiacchiera con i tifosi — in numerose occasioni pubbliche. L’Inter è davvero vincolata agli accordi con l’Uefa in chiave di fairplay finanziario ed è ancora zavorrata dai fantasmi delle ultime stagioni all’insegna della gloria autunnale che regolarmente si sfarinava a Natale. Ora sta a lui cambiare la storia.

Impostazioni privacy