Perisic, scarsa determinazione e impegno: la pazienza è finita!

L’Inter non vince dal 3 dicembre, e contro il Crotone non va oltre l’1-1. La partita poteva essere sbloccata, ma nel finale, Perisic ha sbagliato di tutto. Questa è solo l’ultima di una serie di partite da incubo del croato.

PERISIC, E’ DAVVERO DIFFICILE SBAGLIARE COSI’ TANTO

Non è un caso, andando a ritroso, che guardando all’ultima vittoria dell’Inter, datata 3 dicembre, troviamo tre gol di Perisic. Il croato segnò una tripletta nel 5-0 di San Siro. Da allora, l’ex Wolfsburg è letteralmente scomparso. Prestazioni allucinanti per corsa, voglia, determinazione, impegno, scarsa tecnica e finalizzazione mostrate. Il destro alle stelle del 69′ e i due orrori all’80’ e nel finale testimoniano un rendimento diametralmente opposto rispetto ai primi mesi, conditi da gol e assist. L’esterno ha sbagliato tutto: dribbling, tiri, cross, assist, passaggi. Molto semplicemente: tutto.

Prestazioni così svogliate non ne vediamo da tempo e, sinceramente non ne sentivamo la mancanza. Dal punto di vista dell’impegno, abbiamo dovuto rivalutare Brozovic (che pure ha giocato male, ma mai quanto il compagno di nazionale). Perisic, così come Candreva, non offrono più il contributo offensivo con cross e folate da servire a Icardi (o Eder, in questo caso). A proposito: al secondo cross rasoterra catturato dalla difesa pitagorica, con l’ex Sampdoria assente dall’area, l’ex Dortmund ha inveito contro il compagno di squadra. Atteggiamento ancora più deprecabile di 10 tiri sbagliati.

“DYBALA NELLA JUVENTUS FA PANCHINA”. LA SINTESI E’ OFFERTA DA ADANI

Nel post partita, Daniele Adani, uno che un po’ la maglia nerazzurra l’ha indossata, sa quanto è importante giocare per l’Inter e, ovviamente, quanto dà fastidio vedere prestazioni indegne se rapportate alla società rappresentata, ha detto delle parole talmente giuste da sembrare vicine al Vangelo. “Nella Juventus Dybala fa panchina. Chi l’ha detto che questo Perisic deve giocare titolare?”. Nulla di più semplice. Il giocatore “ammirato” oggi, nell’Inter, non merita di giocare per 90 minuti. A maggior ragione se, nel giro di, rispettivamente, mezz’ora e quindici minuti, Rafinha e Yann Karamoh danno più vivacità del croato e di Candreva messi insieme. Rimettersi in discussione e sapere di aver toccato il fondo, a volte, è il primo passo per risalire. Ci auguriamo davvero che Perisic, questo, lo capisca al più presto. O in estate potrà dare spallate a tutti i cameraman che vuole…

Impostazioni privacy