PAGELLONE 2017 – Allenatori e dirigenti: Spalletti il vero top player

Il 2017 sta per concludersi e SpazioInter fa il punto sul lavoro svolto da dirigenti e allenatori nell’intero anno solare, tra alti e bassi continui.

IL PUNTO SUGLI ALLENATORI

Vecchi 6: prendendo in esame soltanto le partite della prima squadra, non possiamo che dare un ottimo giudizio all’attuale tecnico della Primavera. Il suo bilancio è di 3 vittorie e 2 sconfitte, con tanta serietà e lavoro di spogliatoio di tutto rispetto.

Pioli 5.5: semplicemente non all’altezza. Prende la squadra da de Boer in una situazione tragica, la rilancia, le fa sognare l’obiettivo Champions League, ma quando questo sogno svanisce, lo spogliatoio si spacca e si assiste a un crollo verticale piuttosto singolare che la relegherà al settimo posto, fuori dalle coppe europee. Esonerato, giustamente, a tre giornate dal termine.

Spalletti 7.5: arrivato da terza scelta (Conte e Simeone gli partivano davanti), sorprende tutti, portando quel carisma alla Pinetina che mancava dai tempi di Mourinho. Rivitalizza gente come Ranocchia, Santon e Nagatomo che sembravano ormai in piena fase di declino e si passa il lusso, per un paio di giornate, di restare anche in testa alla classifica e mantenere l’Inter imbattuta nelle trasferte contro Roma, Napoli e Juventus. Roba d’altri tempi. Adesso è arrivata la solita “crisettina” natalizia dell’Inter. Vediamo se e come Spalletti farà ripartire i suoi. Trapela fiducia.

IL PUNTO SUI DIRIGENTI

Zhang Sr. 6.5: molti storceranno il naso per questo voto visti i pochi fondi messi a disposizione per il mercato, ma viene tralasciato un importante aspetto. Moratti e Thohir non hanno lasciato felici le casse nerazzurre. Suning, fra sponsor e cessioni, sta ottenendo grandissimi risultati, puntando al pareggio di bilancio a giugno 2018. Bene così.

Zhang Jr. 6.5: figura della società sempre vicina alla squadra, soggiornando spesso a Milano per seguire l’Inter da vicino. Quello che con Thohir mancava.

Thohir 5: periodo di transizione in cui il presidente indonesiano sembra né carne né pesce. Uscirà pian piano dai radar dell’Inter, senza lasciare alcun ricordo significativo di sé. P.S. Dopo Inter-Roma 1-3 è tornato a San Siro in occasione del match contro l’Udinese: il resto è storia.

Gardini 6: Chief Football Administrator dell’Inter: è stato scelto per curare le pubbliche relazioni qui in Italia. Collabora alla perfezione con Ausilio e Sabatini.

Ausilio 6: con le risicate finanze a disposizione, punta maggiormente ad alleggerire il carico stipendi. Ci riesce in pieno, dando Gabigol e Kondogbia in prestito e cedendo Medel.

Sabatini 6.5:  nuova linfa alla Pinetina e si sente. Gli obiettivi del mercato erano altri, però vengono fatte scelte oculate e gli acquisti di Skriniar, Valero e Vecino ne sono la prova. Unica pecca: manca un centrale difensivo e un trequartista di qualità che faccia la differenza. Vedremo a gennaio cosa accadrà.

Zanetti 5.5: ripetere da dirigente ciò che ha fatto da giocatore era impossibile e infatti non accade. Si prende responsabilità non sue e, quando c’è da alzare la voce, si defila elegantemente con diplomazia. Leader silenzioso ma, a volte, serve altro.

Moratti 6.5: cuore interista. Il presidente storico dell’Inter è contento della nuova gestione dell’Inter e non risparmia complimenti per l’ottimo lavoro di Spalletti e di Suning. La strada è quella giusta.

 

 

 

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