La letterina a Luciano: non perderti d’animo, sei l’Inter

Caro Luciano da Certaldo, ma chi te l’ha fatto fare? Roma era bella, ti eri anche liberato del Pupone e Virginia Raggi è simpatica. Perché la folle avventura nella pazzia nerazzurra?

Caro Luciano…

Caro Luciano, ti si scrive una lettera non in toscano, perché non si hanno le competenze, ma te la si scrive in amicizia. 

Intanto grazie.

Grazie per aver fatto risplendere i nostri colori. Noi reduci dal un poker di allenatori che lo scorso anno avevano dimenticato la pozione magica, ossia che cos’è l’Inter. 

Il grazie è perché un anno dopo un disastro ci hai fatto toccar la vetta della classifica, ma seppur breve apparizione, è già tra gli annali.

Che chiedere a Babbo Natale? 

Magari più serenità, ma all’Inter questa parola non esiste.

Magari meno “Inter Bells”, con Nagatomo meglio terzino che cantante.

Magari un top player ma poi, suvvia, tu i top player te li costruisci in casa.

Hai San Siro che canta il tuo nome e credimi, non accadeva da sette anni. Non accadeva dal mago portoghese che da quando ti hanno detto che ci somigli…perdi.

Hai un pianeta che vuole. Ha voglia di sognare, di riprendere ciò che tanti pasticci ha negato. Ha il desiderio di sognare qualcosa di meglio di una vacanza ad aprile perché l’Europa è persa.

Non perderti d’animo se ci sono due sconfitte consecutive. Qua, come magia, capirai cos’è veramente l’Inter. Ossia avere tifosi ancora più attaccati alla maglia, allo stemma, a quei colori.

Lucià, vai avanti così e non temere. 

Vincere qua è speciale. Ma solo pochi ci riescono.

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