Ex Inter, dalla “garra” di Burdisso alla luce spenta di Ljajic

Inter-Torino non era solo l’anticipo domenicale della Serie A ma anche l’occasione per vedere a San Siro tanti ex nerazzurri. Tra i granata infatti hanno vestito il nerazzurro Burdisso, Ansaldi, Obi, Ljajic e naturalmente dalla panchina anche Sinisa Mihajlovic. Vediamo com’è andata la loro gara.

Gabbia Mihajlovic, luce spenta per Ljajic e grinta Burdisso

Partiamo dal condottiero, Sinisa Mihajlovic come Simeone ha ammesso che un giorno vorrebbe allenare l’Inter. Nel frattempo ingabbia i nerazzurri come scrive La Gazzetta dello Sport nelle pagelle: “Si è convinto a togliere
una punta e ad aggiungere un centrocampista: Toro più solido, meno esposto al vento degli avversari. La stessa cosa dovrebbe fare Ventura in Nazionale: speriamo bene“.

Per uno come Sinisa vedere il Toro inciampare brutalmente nel derby ed essere solo a metà classifica è un dramma. Ambizioni e sogni per Cairo sono riposti proprio sulla carica che il tecnico serbo può dare e che nella prima parte del campionato non si è mai vista.

Carica che non manca a Nicolas Burdisso, 93 partite e 4 gol con l’Inter tra il 2004 e il 2009, ultimo giocatore nerazzurro ad aver indossato la maglia numero 3 di Giacinto Facchetti prima del ritiro, con l’argentino che riceve applausi al ritorno a San Siro pur avendo la solita amnesia sul pareggio di Eder: “Come N’Koulou si smarrisce sull’1-1, ma in complesso zittisce quanti dubitavano sul suo ripescaggio. Il vecchio Burdisso regge gli urti dei giovani“.

Grinta e cuore di Burdisso che si evincono su un colpo di testa offensivo su calcio d’angolo e poi subito sprint a tutto campo per riprendere posizione in difesa, movimento fatto a fine partita, altro che vecchietto.

Chi non ha saputo conquistare i tifosi è stato Cristian Ansaldi, che lo scorso anno ha copiato la stagione negativa del suo sosia Sebastian Vettel. Ripresosi dall’ennesimo infortunio ha provato a spingere il Toro sulla fascia, senza grossi sussulti, secondo La Gazzetta dello Sport: “Burdisso, Obi, Ljajic e Ansaldi: Mihajlovic fa leva sugli ex, lui stesso ha un passato interista. Ansaldi lo ripaga con una gara di corse, rincorse e cross“.

Chi ha il ricordo più intenso tra i tifosi nerazzurri è Joel Obi, protagonista del pareggio nel derby d’esordio del Mancini-Bis, la stessa emozione che gli ha fatto sbagliare un gol già fatto e che avrebbe chiuso la partita: “Ha la grande colpa di sciupare la rete che avrebbe seppellito l’Inter: a due passi dalla porta, mette fuori. Incrina così una partita di sostanza”.

Ultimo, un giocatore rimpianto a tratti dai tifosi dell’Inter, in cui ha alternato partite di classe con altre in cui non si è mai visto in campo. Si parla di Adem Ljajic, nella parabola nerazzurra simile a quella di Jovetic, con 25 presenze e 3 gol, ieri ha giocato così: “Poco appariscente, molto resistente. Ljajic è cresciuto, non si comporta più da bella e bizzosa promessa, ora ha il senso della squadra”.

 

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