Inter quadrata e spettacolare per 60 minuti, poi un calo pericoloso…

Per due terzi di gara la formazione di Spalletti ha fornito la sua miglior prestazione stagionale. Nel finale, però, un calo fisico e mentale evidente ci poteva costare caro.

SPALLETTI, ORA ABBIAMO UN GIOCO

Ieri sera era sotto gli occhi di tutti una caratteristica abbastanza rara nelle Inter degli ultimi tempi: Spalletti ha dato un gioco a questa squadra. Senza se e senza ma. Dopo aver penato con squadre sicuramente di minor rango della Sampdoria (Crotone, Bologna e Benevento su tutte) i nerazzurri si esaltano invece quando, soprattutto in casa, possono dettare i tempi di gioco e la velocità della manovra. Candreva è tornato a livelli altissimi e con D’Ambrosio forma una corsia di destra di tutto rispetto, mentre l’intesa Nagatomo-Perisic sembra avere ancora tantissimi margini di crescita. Solita prova monumentale del duo Miranda-Skriniar e centrocampo molto dinamico e veloce. Poi con questo Icardi “versione deluxe” si sogna davvero ad occhi aperti. Il pubblico di San Siro era davvero in delirio, un’Inter davvero fenomenale.

CALO EVIDENTE: PIU’ FISICO O MENTALE?

Tante lodi per i primi 60 minuti, tante note negative da evidenziare negli ultimi 30. Parliamo di note negative perchè la Sampdoria, sul 3-0, non ha fatto niente per rientrare in partita. Infatti, i gol di Kownacki e Quagliarella derivano da clamorosi svarioni del reparto difensivo nerazzurro. Una match che scorreva tranquillo verso la conclusione si stava pericolosamente complicando, con la Samp che nel finale ha rischiato di beffare una squadra perfetta per buona parte della gara. Su questo deve lavorare Spalletti: altre volte non saremmo con tre gol di vantaggio e non avremo tempo per riprendere la gara se sarà necessario. Il calo fisico c’è stato, ma non è stato determinante quanto quello mentale.

Per arrivare tra le prime quattro, non possiamo permetterci questi passaggi a vuoto. La Champions League passa anche da partite come queste.

 

Impostazioni privacy