Roma-Inter, la sintesi: nerazzurri straripanti, Olimpico espugnato con una buona dose di fortuna

Anticipo della seconda giornata del massimo campionato calcistico italiano. Subito un big match tra Roma e Inter, squadre distanziate lo scorso anno da ben 25 punti, tra giallorossi secondi e nerazzurri settimi.

Scendiamo in campo all’Olimpico

Borja Valero parte trequartista dnell’inter, con Gagliardini titolare dal primo minuto dopo la panchina contro la Fiorentina. Roma con un 4-3-3 con tridente Dzeko, Defrel e Perotti.

E’ una serata storica, la prima che vede Francesco Totti nelle vesti di dirigente nella sua Roma, in panchina poi si rivede Alessandro Florenzi a sette mesi dalla rottura del legamento crociato, secondo grave infortunio per il laterale.

Inter agguerrita da subito, corre, pressa e manda in tilt la Roma. Tilt che però dura pochissimo, prima un palo al minuto 13 di Kolarov, presagio del gol del vantaggio che arriva un minuto dopo con Dzeko, innescato alla perfezione da Nainggolan.

Dopo il vantaggio giallorosso la gara si innervosisce. Gialli per Candreva e Juan Jesus, entrambi per brutte entrate su Kolarov e Perisic.

L’Inter crea, ma nel calcio i gol non arrivano senza i tiri in porta. Ci prova Icardi al minuto 30 ma Alisson para d’istinto, poi al 38esimo secondo palo per la Roma con un violentissimo tiro di Nainggolan con Skriniar che salva sulla ribattuta. A tre dal termine del primo tempo altra risposta del portiere di Novo Hamburgo su Icardi.

Il secondo tempo si apre con la sostituzione di Gagliardini in favore di Joao Mario, ma anche con lo sprint immediato di Dzeko su cui si salva l’Inter. Pensate, Spalletti era ancora negli spogliatoi e si perde l’iniziativa del suo ex bomber.

I primi tre minuti della ripresa registrano l’assalto della Roma, come l’Inter 45 minuti prima. Strootman e Kolarov fanno e disfano ciò che vogliono tra gli applausi dell’Olimpico.

Nell’Inter Icardi è troppo solo e spesso vittima del fuorigioco. La Roma gioca sull’alta classe di Perotti e Nainggolan, nella mediana più forte d’Italia.

La timida sveglia la suona Joao Mario quando dopo nove minuti tira in porta. La conclusione non è un pregio del portoghese con Alisson che para senza troppe pretese.

Dopo dieci minuti due cose da segnalare, la discesa di Perotti con intervento al limite di Skriniar, ma all’arbitro non viene segnalato l’uso del var, poi uscita di Nagatomo per debutto in A di Dalbert, proveniente dal Nizza.

Partita molto intensa dopo i primi 15 minuti, l’Inter ha due corner ma in nessuno dei casi crea pericoli su Alisson, mentre la Roma regala il panico in ogni discesa verso Handanovic.

Dopo 17 minuti finisce la partita di Defrel. L’ex Sassuolo non è Salah ma si impegna, mentre al suo posto il ballottaggio Gerson-El Shaarawi viene vinto da quest’ultimo.

Lo spettacolo giallorosso tocca il culmine con il terzo palo, questa volta con Perotti che centra l’incrocio con un gran tiro.

Quando tutto sembra volgere al meglio per i padroni di casa ecco il guizzo del campione, sbaglia Juan Jesus, Candreva recupera la palla e la offre a Mauro Icardi, controllo, tiro e rete del pareggio al minuto 22.

L’Inter colpisce nel momento migliore della Roma, Joao Mario avrebbe anche il colpo del ko ma tutto solo non tira in porta cercando un piatto destro all’indietro.

La partita ha carattere vibrante, su angolo Perotti prende tutta la difesa in contro tempo, ci sarebbe un due contro uno ma il passaggio finale dopo gran galoppata è errato, con Nainggolan che non riesce nel tap in.

Al trentunesimo capolavoro Icardi. Discesa di Joao Mario, assist di Perisic, palla per il numero nove che controlla, si gira e colpisce Alisson, Olimpico gelato.

Icardi sulle ali dell’entusiasmo cerca la personale tripletta, Manolas non lo tiene e Alisson si salva con una parata. Con grandi spazi l’Inter può cercare il colpo del ko ma si perde nei fraseggi, Joao Mario non tira mai e dentro l’area si perde in una trama offensiva con Perisic.

Batti e ribatti la Roma risponde con un doppio tentativo di Nainggolan ma la conclusione finale finisce alle  stelle.

L’Olimpico poi vede il debutto interno di Under e di Cancelo, con De Rossi e Candreva che chiudono il match a sei minuti dalla fine.

Minuto 41, discesa di Joao Mario modalità straripante, passaggio per Perisic, assist al centro e gol di Vecino, 3-1 e titoli di coda nella Capitale, in una gara stranissima e giocata a due volti da entrambe le squadre.

Nei tre minuti di recupero spazio anche per il giovane Marco Tumminello, classe 1998 e stella del futuro.

Ci sarebbe tempo anche per il 4-1 ma Joao Mario viene fermato da Alisson in contropiede, prima del fischio finale che regala un’Inter concreta e fortunata per i tre legni colpiti dalla Roma.

Spalletti esce dal campo con i tre punti della vittoria, confermando di essere lui il top player nerazzurro.

 

Impostazioni privacy