PAROLA ALL’AVVERSARIO – Gabriele Chiocchio (Vocegiallorossa.it): “Schick? Cifre esagerate, ma questo è il mercato…”

Stasera, alle ore 20:45, l’Inter di Spalletti farà visita alla Roma in quel dell’Olimpico. Per la rubrica Parola all’Avversario, abbiamo avuto il piacere di parlare con Gabriele Chiocchio, vicedirettore di Vocegiallorossa.it, che ringraziamo per la disponibilità concessaci.

INTERVISTA ALL’AVVERSARIO

Imponente, come sempre del resto, il confronto tra la Roma di Di Francesco e l’Inter di Spalletti: a parer tuo, che match ci dobbiamo attendere?

Non escludo che, nonostante le due squadre siano all’inizio di un nuovo progetto tecnico, o proprio per questo motivo, possa essere un match spettacolare come tante volte è stato in passato. Sul campo di Bergamo la Roma ha mostrato tanto carattere e quasi niente gioco, mentre l’Inter contro la Fiorentina ha sì condotto un’ottima parte di gara ma ha anche accettato il ping-pong con i viola, una situazione che a volte si verificava nella Capitale sotto la gestione di Spalletti: proprio questa mancanza di totale equilibrio nella partita da parte dell’Inter potrebbe sanare le (altrettanto momentanee?) mancanze in fase offensiva della Roma, rendendo la partita aperta a ogni risultato”.

Siamo solo agli albori, per carità. Ma quella di Bergamo, seppur vittoriosa, è stata una Roma a corrente alternata: sono ampi i margini di miglioramento?

Assolutamente sì, a Bergamo la Roma ha mostrato qualcosa di positivo per quanto riguarda carattere e movimenti collettivi in fase difensiva, ma praticamente nulla davanti, con il gol arrivato grazie all’unico tiro dello specchio, oltretutto effettuato su calcio di punizione. Lo stesso Di Francesco ha dichiarato in conferenza stampa che per assimilare il suo gioco serve molto tempo in cui ripetere quasi ossessivamente esercitazioni su meccanismi e sincronie che devono diventare quasi perfette per funzionare. Col Sassuolo il top è stato raggiunto alla terza stagione, il problema è che qui a Roma di tempo ce n’è molto meno”.

Parentesi mercato. Sembra manchi solo l’ok del giocatore, ma Schick rischia di divenire l’affare più costosa nella storia giallorossa: credi abbia le qualità per divenire un crack?

Sarò sincero: spendere cifre di quest’ordine di grandezza per giocatori che hanno dimostrato qualcosa ma per un breve periodo di tempo e soprattutto in un campionato come la Serie A attuale, in cui l’intensità è bassa, per me non è mai cosa troppo sensata. Va anche detto che, per abusare di una frase fatta con un fondo di verità, è il mercato a fare il prezzo dei giocatori e se si è arrivati a certe cifre è per meccanismi che esulano dal campo. Se la Roma ritiene di voler investire così tanto su di lui, nonostante una non certa compatibilità tattica col 4-3-3 di Di Francesco e l’eventualità di dover poi cedere a fine stagione per riequilibrare i conti, avrà certamente i suoi motivi e, se non altro, l’eventuale arrivo di Schick regalerebbe non poco entusiasmo, specie pensando al fatto di averlo eventualmente soffiato all’Inter di Walter Sabatini che, secondo i giornali, avrebbe dovuto fare un sacco di Roma prelevando Rüdiger, Nainggolan e Strootman e che invece rimarrebbe a bocca asciutta su tutta la linea”.

Con l’arrivo di Spalletti in panchina, l’Inter sembra aver acquistato già una certa fisionomia, degna di una squadra che si rispetti, perlomeno: l’ex giallorosso è l’allenatore giusto per valorizzare le qualità tecniche dei nerazzurri?

Uno dei pregi che più apprezzo di Luciano Spalletti è la sua capacità di mettere in campo squadre logiche quasi a prescindere dagli uomini che ha a disposizione. Il famoso 4-2-3-1 della sua prima esperienza giallorossa nacque in un momento in cui aveva a disposizione il solo Totti in attacco e il solo Taddei come esterno offensivo, mentre nella scorsa stagione il tecnico di Certaldo ha forgiato il sistema di gioco che meglio ha reso nell’arco dell’annata, il 3-4-2-1, nel momento in cui Salah era prima infortunato e poi fuori per la Coppa d’Africa. All’Inter ha visto realizzato il desiderio di allenare Borja Valero, che voleva già a Roma, e di disporre di un centrocampo più tecnico che muscolare che a Roma non aveva; forse si sarebbe aspettato un mercato ancora più scintillante, ma penso possa fare bene con la rosa costruita dalla dirigenza, che può ancora essere arricchita con lo stesso Schick”.

Come schiererà i suoi Di Francesco, e chi ha le chance maggiori di partire titolare?

La formazione è fatta per 10/11, anche se il pezzo che manca è parecchio grosso: a destra in difesa non c’è letteralmente nessuno di ruolo da mettere in campo, neanche Nura che starà fuori 6/8 settimane. L’idea che più è circolata è quella di schierare in quella zona di campo Kostas Manōlas, che però già a Bergamo ha fatto vedere di concepire poco il ruolo da terzino, finendo risucchiato nella zona centrale del campo e scoprendone una porzione in cui Perišić potrebbe far male. Per il resto, Alisson esordirà all’Olimpico in campionato, con Fazio, Jesus e Kolarov in difesa. De Rossi sarà il mediano, con Strootman e Nainggolan ai fianchi; importante sarà il lavoro in fase di ripiegamento di Grégoire Defrel, che al contempo però dovrà fare qualcosa in più in avanti per completare il tridente con Diego Perotti ed Edin Džeko”.

Chi temi di più tra le fila della Beneamata?

Per motivi tattici ma non solo, torno a citare Ivan Perišić, un giocatore completo, bravo con entrambi i piedi e anche di testa, che può sfruttare il suo fisico per far male alle difese avversarie”.

Infine, un pronostico: l’ex sfrutterà a dovere i punti deboli dei giallorossi, oppure l’Inter si dimostrerà di un livello sotto ai capitolini?

Fatico davvero a dare un pronostico, le squadre sono all’inizio dei rispettivi percorsi tecnici, Spalletti conosce gran parte dei giocatori che avrà di fronte ma tutti a Roma conoscono punti forti e punti deboli del suo calcio, spesso efficace ma a volte privo di equilibrio. Un pareggio con gol potrebbe rispecchiare maggiormente la situazione in essere”.

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