Suning, nessun riciclaggio, ma non dovranno esserci investimenti folli

Nelle ultime settimane, in Cina ha tenuto banco il caso Suning. La proprietà nerazzurra era accusata di riciclaggio di denaro. Ipotesi definitivamente scartata, ma il governo asiatico è preoccupato per gli investimenti.

SUNING, IL GOVERNO VIETA FOLLIE SUL MERCATO

Questo lo scenario introdotto dal South China Morning Post, che torna sulla questione legata agli investimenti esteri. Questi, infatti, sarebbero legati a forti investimenti in uscita dalla Cina. Tra queste ipotesi, ce n’era una legata a Suning, pronta alla querela in caso di accostamento al termine “riciclaggio di denaro” al nome dell’azienda.

Concetto ribadito dal Morning Post. “Il governo cinese è preoccupato che gli investimenti verso l’esterno del paese superino quelli interni. Tra questi, i soldi spesi nel calciomercato europeo, per nulla produttivi. Nessuno accusa Suning di riciclaggio, e non c’è irritazione nei confronti della proprietà nerazzurra. Il termine è stato usato solo come un avvertimento da parte del governo ad essere giudiziosi sul mercato. Di fatto, il governo ha invitato Zhang e soci di fare spese folli sul mercato, per far sì che i soldi investiti all’esterno della Cina non superino quelli interni”. In questo modo, Suning non potrebbe quindi garantire i grandi colpi di mercato promessi ai tifosi nerazzurri.

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