Moratti: “In caso di vittoria con la Juve obbligatorio pensare allo Scudetto. Su De Boer e Mancini…”

Intervista Moratti, l’ex Presidente nerazzurro ha parlato ai microfoni de Il Giorno.

Intervista Moratti: “Se dovessimo vincere a Torino sarà obbligatorio pensare allo Scudetto”

Moratti è rimasto sorpreso dal fatto che l’Inter abbia recuperato punti in così poco tempo:  “Non pensavo facessimo in tempo ad essere così vicini. Pensavo saremmo risaliti perché Pioli è bravo e lo è anche Zhang Steven, ma non con questa velocità e continuità.

Una battuta su Suning e sulla vicinanza alla squadra: “Chi prende una squadra di calcio deve sempre stare vicino al gruppo, questo a prescindere dal fatto che la Proprietà sia italiana o straniera”.

Sulla possibilità di puntare allo Scudetto in caso di successo a Torino: “Credo che già pensare oggi al secondo o terzo posto sia un anticipo sui tempi, con quel che è successo a inizio stagione. Un’opportunità concreta, considerato che non abbiamo vinto per colpi di fortuna. Non porrei un obiettivo così alto solo perché può sfasare questa marcia della squadra, arrivata in maniera molto umile. Il pareggio potrebbe essere un buon risultato. Dovesse arrivare la vittoria saremmo obbligati a pensare anche al primo posto, ma la partita è la partita. Nessuno fa calcoli.

I ricordi di Moratti su Juventus-Inter

L’ex patron ha poi aggiunto: “Chi acquisterei dalla Juve di oggi? Dybala. Avrei tentato di prenderlo a tutti i costi, quando lo ha trattato l’Inter io stavo andando via. Ma ne toglierei più di uno ai bianconeri, anche Higuain è fantastico. Se la vedrò da casa? Be’ una volta seguivo la squadra in trasferta a Torino. Ho smesso nel 1998…”.

A proposito di Juventus-Inter, questo è quello rimasto nel cuore di Moratti: “Ho dei ricordi molto chiari del periodo con mio padre alla presidenza, li vivevo con una grande passione perché era una nuova avventura. Mi è più facile ricordarne uno di allora vinto a Torino con una doppietta di Bettini, preso dall’Udinese. Vincemmo in casa della Juventus, che era sempre forte, anche se noi andavamo bene”.

Poi un retroscena di mercato su un possibile arrivo di Buffon all’Inter dopo quelli di Ibrahimovic e Vieira: “Non ho mai provato a prendere Buffon. Però abbiamo sempre avuto un rapporto molto simpatico quando ci siamo incontrati. Ibra e Vieira non sono stati portati via anche se poi qualcuno parlò di scippo e questo non mi fece piacere. Furono trattati e fui ringraziato dai dirigenti della Juventus per averli acquistati, mettendo in condizione la loro società di fare cassa in un momento difficile.

 

 

Intervista Moratti: “De Boer non ha nessuna colpa, è stato un pasticcio”

Il discorso poi passa su Thohir: “E’ stato un passaggio. In parte è riuscito nel suo intento, in parte no. Thohir voleva fare di più ma entro certe regole, al contrario Suning ha intenzione di investire e  la situazione è diversa”.

Un parere su Pioli“E’ un ‘Normal One’ deciso, non un buono che lascia fare. Ha polso, ama la disciplina nel gruppo ed è una persona di carattere, solo non fa palcoscenico e lavora. Chi mi ricorda Pioli della sua gestione? Ranieri, per discrezione e normalità. Un gran signore ”.

Sulla questione Mancini e sull’arrivo di de Boer“Se mi avessero interpellato sulla questione sarebbe andata a finire così?  In realtà a un certo punto c’è stato un necessario scambio di vedute e ho seguito la questione. La cosa più giusta sarebbe stata forse chiudere a giugno con Mancini o tenerlo tutto l’anno. L’errore è stato trascinare qualcosa che prevedibilmente avrebbe portato a cambiare tecnico a pochi giorni dall’inizio del campionato. Conoscendo un po’ le cose, nel calcio le situazioni non si cristallizzano, al contrario si evolvono. Credo che Thohir avesse in mente di prendere De Boer dall’anno precedente e all’olandese non possiamo dare alcuna colpa: è stato messo in una pentola bollente e mandato via quando si stava raffreddando. Dare un giudizio su di lui è difficilissimo. E’ stato un pasticcio, risolto benissimo con l’arrivo di Pioli che è stato scelto dopo un lungo casting. Zhang Steven li ha incontrati tutti. Non era focalizzato forzatamente sulla scelta di un italiano. Pioli ha impressionato per la concretezza e per come ha messo le carte in tavola”.

Chi gli ricorda maggiormente Recoba? Moratti risponde così: “Ho molta ammirazione per Icardi, ha un modo di giocare all’antica ma di grande potenza. Mi piace molto anche Joao Mario, ha uno stile molto bello ed elegante. Sa giocare a pallone”.

I consigli di Moratti per il mercato

Moratti si è poi soffermato sul mercato. In particolare su un possibile sogno chiamato Messi:Non posso conoscere le intenzioni e le opportunità che possono nascere dal mercato, ma certamente i nostri nuovi proprietari non si tirerebbero minimamente indietro. Stanno lavorando sul core business, cercando di fare in modo che la squadra sia così forte da trascinare tutto il resto. Che sia con Messi o altri giocatori della sua caratura”.

Ma chi acquisterebbe se facesse ancora mercato? “Sinceramente oggi mi diverte di più guardare certi giovani per capire se diventeranno forti o meno. Gagliardini, ad esempio, mi dà grande soddisfazione, non a caso è stato pagato 20 milioni. Mi ricorda Thiago Motta nel fisico e nei tempi, ha un piede fantastico. Poi si cercano sempre i paragoni, ma ha una personalità e un modo di giocare tutto suo. E’ fortissimo. Trovo giustissima l’idea di una squadra più italiana, ma è un’esigenza: oggi ci sono tanti giocatori giovani e forti anche in Serie B. Realmente è un momento fortunato”.

Infine, un commento su Conte e su un paragone con Mourinho: “I tecnici piacciono al di là del carattere, l’importante è che ti facciano vincere. Ho visto il Chelsea l’altro giorno e ho visto il solito trascinatore. E’ bravissimo anche tatticamente. Meglio Conte o Mourinho? Be’ per Mourinho c’è grande riconoscenza. Ci sentiamo ancora e lui è affettuosissimo nei confronti miei e dell’Inter. Ne ha un grande ricordo, credo sia quanto di più bello gli sia accaduto in carriera. L’ha vissuta con passione ed è qualcosa che rimane”.

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