GdS – Da bidone a imprescindibile, ecco la trasformazione di Kondogbia con Pioli

Tra i tanti giocatori rinati con Stefano Pioli spicca Geoffrey Kondogbia. Mi­ster 31 milioni più bonus si è letteralmente trasformato con il nuovo tecnico in panchina. Votato a furor di popolo «Cal­ciobidone 2016» come peggior straniero del campionato nel­ l’anno solare, Kondo si sta prendendo tante rivincite. Compresa quella contro chi lo vedeva a rischio panchina con l’arrivo di Gagliardini. Compli­ce la squalifica di Brozovic, contro il Chievo Pioli invece ha lanciato proprio le «twin towers» (188 centimetri a te­ sta) e la risposta è stata ottima.

IMMANCABILE RULETA PER KONDOGBIA

Non è mancata la solita ruleta, ma non più fine a se stessa come in passato quanto finalizzata a li­berarsi di un avversario e ripar­tire. Vedi imbucata sul binario mancino a lanciare Perisic. Per­ché con la fiducia acquisita gra­ ie alla cura Pioli, Kondo ha im­parato a non snaturarsi, acqui­sendo concretezza. Senza per­dere un tempo nella giocata. A meno che non si ostini a rinun­ciare al piede destro, come successo ancora sabato. Prima in­fatti il francese alternava una grande giocata a un sanguinoso errore in uscita. Tra amnesie e fronzoli nacque la famosa rot­tura con De Boer che il 25 set­tembre contro il Bologna lo so­stituì dopo 28’ per eccesso di superficialità. Da quel giorno Kondo con l’olandese ha rivisto il campo solo nel finale con l’Atalanta.

TRASFORMAZIONE

Compagni e di­rigenti lo hanno sempre soste­nuto, ma soprattutto dopo è ar­rivato Pioli, che in sole 8 gare di campionato ha puntato sul francese molto di più di quanto fatto da FdB in 12 turni. 6 pre­ senze e 454 minuti contro 5 pre­ senze e 310’. La trasformazione però sta soprattutto nell’atteg­giamento in campo, nella vo­glia di lottare. Come dimostra­no il miglioramento netto nei recuperi, nei contrasti vinti, nei passaggi positivi, nelle vertica­lizzazioni e anche nel rapporto tra recuperi palla e falli com­messi. Una trasformazione cer­tificata dal fatto che l’Inter ha tolto il ragazzo dal mercato. «Lui, Gabigol e Banega non si muovono ­ ha spiegato Ausilio ­. Geoffrey ora sta dimostrando quanto vale. Escono solo alcuni giovani. Ranocchia ha offerte dall’estero, vedremo».

BEL DUBBIO DI FORMAZIONE

L’imprescindibilità di Kondo ora pone un bel di­lemma di formazione. Col ri­ torno di Brozovic – altro «mira­ colato» da Pioli –, chi resterà fuori tra i due e Gagliardini? Forse nessuno, visto che il croa­to potrebbe avanzare sulla tre­ quarti, dove saprebbe riassu­mere le qualità di Joao Mario e Banega (corsa e geometrie), aggiungendo però gli inseri­menti in area e i gol.

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