Condò su Gagliardini: “La mossa è un chiaro segnale contro la Juve”

Condò Gagliardini, l’operazione da 28 milioni di euro per il giovane gioiello dell’Atalanta continua a far discutere. Il giornalista di Sky e firma de La Gazzetta dello Sport spiega i motivi per cui la mossa di mercato è un attacco ai bianconeri.

Condò Gagliardini: “Suning vuole il potere del mercato interno della Serie A”

Paolo Condò spiega l’operazione che porterà Roberto Gagliardini all’Inter, i 28 milioni di euro che fanno già discutere per un giocatore con sole 14 partite in Serie A.

Suning ha capito che il predominio della Juve nasce dal mercato interno, un po’ sulla falsa riga del Bayern Monaco che domina in Germania dopo aver tolto pezzi pregiati alle avversarie, come Lewandoski al Dortmund. In estate l’Inter ci riproverà per Berardi, altro obiettivo Juve, oltre a lottare su altri gioiellini atalantini come Caldara. Se l’operazione anti Juve avrà successo non si sa, ma il motivo è contrastare i bianconeri di Marotta“.

Prosegue Condò su La Gazzetta dello Sport: “I 28 milioni che l’Inter si appresta a spendere per Gagliardini sono già stati ampiamente criticati come eccessivi per un giocatore con sole 14 presenze in serie A. Non è una novità: la scorsa estate i 90 investiti dalla Juve su Higuain furono considerati da molti esagerati per un campione accertato, ma già 28enne, e andando indietro di altri dodici mesi troverete i dubbi sui 25 sborsati dal Milan per strappare Romagnoli alla Roma: cifra molto importante per un giovane difensore che doveva ancora dimostrare di valerla. Allargando l’orizzonte, nelle ultime stagioni sono stati bollati come assurdi i soldi spesi dal Real per Bale e, ultimamente, quelli dallo United per Pogba, in base a valutazioni tecnico economiche che non tengono conto del messaggio che si vuole inviare concludendo un acquisto. Un aspetto «muscolare» che nel calcio moderno è fondamentale.

Prima dello sforzo su Romagnoli il Milan ­ che era stato costretto a cedere Thiago Silva per fare cassa ­veniva da anni di sottovalutazione del problema difesa, riempita di parametri zero sfiatati. Per quanto caro, l’acquisto di Romagnoli è stato il segnale che il club, tra l’altro ormai in vendita, aveva finalmente deciso di invertire la tendenza decadente: ripartiva da fondamenta solide e non più da toppe con un nome brillante (da Beckham a Essien ad Alex ne abbiamo visto troppe in questi anni) ma il meglio decisamente alle spalle. Romagnoli è stato uno squillo di riscossa. Ha ancora discreti margini, ma intanto è già il perno attorno al quale Montella ha fatto crescere il reparto: in quest’ottica i 25 milioni sono stati spesi benissimo, come del resto ha certificato il Chelsea offrendone 40 l’estate successiva”

“La decisione della Juve di pagare al Napoli la (pesante) clausola rescissoria per portare a casa Higuain, il suo più fiero oppositore nella stagione precedente, implicava un messaggio evidente agli avversari: non pensate nemmeno di poterci fare concorrenza, noi non solo vinciamo da cinque anni, ma prendiamo pure i migliori degli altri ­ nel discorso entra anche Pjanic ­ per aumentare le distanze (e puntare all’Europa). I gol decisivi allo stesso Napoli e alla Roma sono lì a dimostrare che il disegno, per quanto oneroso, rispondeva a una logica intelligente”.

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