Cambi sbagliati, de Boer sul banco degli imputati?

La sconfitta con il Cagliari non ha capri espiatori né santi. La colpa è di tutti: Curva Nord, Icardi e società per il tempismo di determinate dichiarazioni che hanno complicato il compito della squadra, ma anche gli stessi interpreti in campo. Frank de Boer compreso.

Si, perché nemmeno l’allenatore nerazzurro è esente da colpe. Il tecnico ha schierato l’ormai consolidato 4-2-3-1, togliendo però a Joao Mario e Banega il compito di inserirsi in area, e limitando la fase offensiva di Ansaldi e soprattutto di Santon, dedito più alla fase difensiva. Se c’è una cosa in cui però l’olandese sbaglia spesso, oltre che a trasmettere un determinato tipo di atteggiamento, sono le sostituzioni.

Nel secondo tempo con il Cagliari, cinque minuti dopo il gol di Joao Mario, arrivato al minuto 50, de Boer ha effettuato la prima sostituzione: Gnoukouri è subentrato ad Ever Banega. Se questo cambio di natura conservativa può essere considerato adatto alla situazione creatasi dopo la rete del vantaggio, gli altri due cambi, arrivati quando la situazione di svantaggio era già sfumata. 281303-800

Gli ingressi di Eder e Jovetic, infatti, sono stati tardivi, ma soprattutto hanno portato a una rivisitazione del modulo che ha sconvolto gli equilibri difensivi nerazzurri. Con l’ingresso di Jovetic, infatti, si è passati ad un 3-4-3 con Murillo e Santon esterni difensivi, Perisic esterno sinistro di centrocampo e il tridente Eder-Icardi-Jovetic davanti. Il tecnico, fin troppo concentrato sulla fase d’attacco, ha ignorato le difficoltà che da sempre attanagliano l’Inter quando si tratta di giocare con la difesa a 3, vero grande problema delle gestioni Stramaccioni e Mazzarri, venendo infine punito dall’autorete di Handanovic.

Come se non bastasse, inoltre, de Boer ha colpevolmente effettuato cambi discutibili, e per di più con la recidiva: gli stessi cambi, infatti, sono stati fatti dopo il 2-1 di Manolas all’Olimpico. Tutti all’attacco, insomma, senza un vero criterio. Senza dimenticare che, da quando è risultato pienamente a disposizione del mister, e nonostante due settimane di intenso lavoro ad Appiano Gentile, il fiore all’occhiello della campagna acquisti nerazzurra, Gabigol, ha disputato solo i minuti conclusivi della partita con il Bologna. Probabilmente il brasiliano non è ancora pronto, ma è davvero difficile pensare che non abbia 15 minuti conclusivi nelle gambe.

Forse la situazione esterna ha condizionato anche lui, ma si sa, spesso l’allenatore è il primo a diventare caprio espiatorio, anche se pieno di attenuanti come de Boer.

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