Icardi: “L’obiettivo è la CL, fui il primo a sapere di Mancini. Mi chiesero di giocare con l’u21 italiana ma…”

Alla Galleria Rizzoli a Milano, Icardi presenta il suo libro “Sempre Avanti“.

SpazioInter è presente all’evento con i suoi inviati Antonio Caianiello e Roberto Bernocchi.

Il capitano nerazzurro esordisce così: “Sono contento di segnare in un derby d’italia contro la Juve, è un’emozione speciale“.

E ancora: “Abbiamo deciso questo titolo per dedica a mio padre. Ha fatto tanti sacrifici, il suo sogno era che scrivessi un libro. L’ho scritto in suo onore. Mi fa piacere che la gente che lo legge può conoscere Icardi fuori dal campo. Volevo trasmettere la mia storia, qualche aneddoto per farmi conoscere meglio. Oggi sono contento di avere macchine belle, ma ho dovuto fare tanti sacrifici per riuscirci“.

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Nazionale italiana? C’è stata la possibilità: “Quando ero alla Samp mi è arrivata proposta di giocare per Italia con u21. Ho parlato con i dirigenti blucerchiati, mi sentivo argentino e ho detto no. Oggi non mi chiamano perché abbiamo gli attaccanti più forti del mondo. Ho ancora 23 anni e posso riuscirci. In argentina Wanda è una persona molto conosciuta. La nostra storia è conosciuta dappertutto. Siamo 2 persone che condividiamo tutto. In argentina si è parlato troppo di noi. Il mio obiettivo è giocare bene con l’nter e poi essere convocato“.

Sulle giovanili: “La Cantera del Barcellona mi ha insegnato a essere uomo. Lì conta la scuola, l’educazione. È stata una parte importante della mia vita“.
Il suo inizio all’Inter non è stato dei più fortunati:”Io e Branca abbiamo avuto una discussione perché quando sono arrivato ho avuto la pubalgia. Ho fatto delle cure segrete per guarire subito“.
Poi il rapporto è nettamente migliorato, nonostante le tribolazioni durante l’ultima sessione di mercato: “Non so molte cose del mercato. Non volevo andare via da Milano. Quando arrivava qualche offerta dicevo a Wanda di pensarci lei. Ma io volevo stare all’Inter (ovazione del pubblico dopo questa risposta, ndr)“.
Ma in estate c’è stato un altro momento molto delicato, quello dell’addio di Mancini: “Dopo tante cose che si dicevano un giorno ho parlato con lui. E mi ha fatto capire che la storia tra lui e Inter era finita. Da lì ho cambiato mentalità, perché ero l’unico a saperlo. Quando è andato via l’ho sentito al telefono e ci siamo salutati. Non è bello quando si fanno certi cambiamenti, soprattutto per noi giocatori“.
Poi ancora sull’Argentina: “Dybala e Higuain sono due giocatori fantastici. Sono contento che sono argentini, sono contento per loro“.

Su Gabigol: “Gabigol deve lavorare tanto, non è lo stesso giocare in Italia e in Brasile. Si abituerà e farà grandi cose

L’obiettivo dei nerazzurri è arrivare in Champions: “Gol non li prometto mai, però voglio dire che la squadra ci tiene a fare bene e arrivare in Champions. L’obiettivo società è arrivare in Champions. Come l’anno scorso. Siamo partiti bene fino a gennaio. Siamo arrivati in Europa League, ci teniamo“.
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