De Boer e la cultura strategica: quando le sostituzioni vengono fatte al momento giusto

Arrivato sotto le tantissime perplessità dei tifosi neroazzurri, Frank De Boer si sta pian piano prendendo in mano l’Inter. Arrivato a Milano con lo sguardo del classico olandese che sa quello vuole, nelle prime partite ha fatto un pò di fatica ad esprimere la sua filosofia: sarà per la lingua, sarà che è arrivato solo il 9 agosto con un campionato che stava per iniziare e con una preparazione atletica non programmata da lui, ma è riuscito pian piano ad adottare strategie vincenti che hanno permesso di ottenere degli ottimi risultati.

DA VERONA A PESCARA – Nelle prime tre partite sono emersi tanti dubbi e difficoltà, il 3-5-2 stile mazzariano adottato a Verona ha lasciato molto scalpore, l’olandese è protagonista in negativo per la scelta tattica e per alcune posizioni in campo da rivedere. La settimana dopo arriva il debutto a San Siro, il risultato è un 1 a 1 molto risicato ma già dalla partita contro i rosanero si incomincia ad intravedere sprazzi della sua filosofia. Poi Pescara, probabilmente la partita che ha fatto conoscere De Boer a tutto il calcio italiano. Match difficilissimo, il tutto si complica quando Bahebeck porta in vantaggio i padroni di casa al 63′. Il pareggio non arriva e al 75′ prepara subito tre cambi contemporaneamente: out Candreva, Medel e Perisic dentro giocatori super offensivi come Jovetic, Eder e Palacio sbilanciando non poco la squadra. In due minuti arriva il pareggio targato Icardi e lo stesso bomber argentino al 91′ sigla la rete del definitivo 2 a 1.

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TONFO EUROPEO, PARTITA PERFETTA CON LA JUVE –  Per chi conosce De Boer sa che nella carriere dell’olandese c’è sempre stato l’alternanza di partite perse amaramente a quelle vinte e preparate in maniera perfetta. Il tutto si è verificato nella settimana del debutto europeo in coppa fino alla sentitissima partita contro la Juve. Con l’Hapoel Beer Sheva arriva una clamorosa sconfitta: con un massiccio turnover la sua Inter esce sconfitta a San Siro 2 a 0, un bigliettino da visita non confortevole in vista della partita contro la corazzata Juventus. Invece no, prepara una partita tatticamente perfetta: orchestra un pressing a tutto campo, chiude bene il centrocampo juventino, lascia in panchina Perisic e azzecca il cambio che gli permette di vincere la gara: sul risultato di 1 a 1 al 68′ fa entrare proprio il croato al posto di Eder, l’impatto nella partita è devastante perché segnerà la rete della vittoria.

EMPOLI E IL PAREGGIO CONTRO IL BOLOGNA – Nel turno infrasettimanale l’Inter va di scena al Castellani di Empoli, De Boer è a caccia della terza vittoria consecutiva che manca ai nerazzurri da 11 mesi, vince e convince,  imponendosi per 2 a 0 con un ottima prestazione sopratutto nel primo tempo. Qui nessun cambio vincente,  ma si evidenzia la sua filosofia nel credere in tutta la rosa e sopratutto di inserire determinati giocatori in certi frangenti tralasciando il fattore età inserendo e a 15′ dalla fine il classe 96 Gnoukouri. Nell’ultima uscita di campionato contro il Bologna, la sua personalità, la sua leadership, la sua cultura da sergente fanno si che, al 28′ del primo tempo, tolgono uno spento ed inguardabile Kondogbia dichiarando a fine partita che il francese non stava ascoltando  e non stava facendo quello che lui voleva.

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