Biasin: “Inter, poche ore per trovare un difensore che non sarà Caceres”

Ultimo giorno di mercato, trattative last minute e operazioni in corso in ottica Inter. Di tutto ciò si occupa Fabrizio Biasin tramite TuttoMercatoWeb.com.

Ecco le parole del giornalista:

“L’Inter non esce dal sottobosco della mediocrità. Lo ha fatto la società con due colpi da oltre 70 milioni che hanno giustamente esaltato i tifosi. Non lo ha fatto la squadra, capace di fare “tre passi avanti” (cit. Frank) rispetto al Chievo, ma non di portare a casa i tre punti, in questo momento decisamente più importanti del bel gioco. Non è una tragedia irrimediabile, per carità, ma dà parecchio fastidio, soprattutto se si pensa che “il tutto” era certamente evitabile. Bastava prendere determinate decisioni a suo tempo e non a ridosso dell’inizio del campionato. Ma tant’è, le due settimane di “pausa” serviranno al tecnico olandese per imparare qualche parola di italiano e per dare ordine a una rosa “disordinata””.

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“E veniamo al punto. La società si sta comportando bene: cosa vuoi dire a un magnate che zitto-zitto butta sul piatto un centinaio di milioni? Assolutamente niente. Un appunto però va fatto: al tempo delle “vacche magre” Ausilio aveva meno possibilità di pescare, ma più possibilità di utilizzare la logica. Oggi la situazione è un filo cambiata: arrivano i giocatori, ma si bada meno all’equilibrio. Si vuole impressionare più che organizzare. Almeno questa è la sensazione”.

“Mancano poche ore alla chiusura del mercato e i nerazzurri nonostante tutto danno l’idea di essere una squadra super competitiva ma un po’ sbilanciata: tante frecce in avanti, poche da metà campo in giù. Il tempo per rimediare è poco e sappiamo che: 1) Lo scambio Fabregas-Brozovic piacerebbe molto al Chelesea, molto meno all’Inter. 2) Caceres non è stato preso in considerazione. 3) Si punta a un terzino (il sempreverde Criscito o Darmian) ma solo se si riuscirà a sfoltire la rosa e non solo nel reparto avanzato (Jovetic è sempre più vicino alla Fiorentina).
Chi scrive è troppo pessimista? A pensarci bene sì, lo è: un mercato che ha consegnato al suo allenatore Banega, Candreva, Joao Mario, Gabigol, forse un terzino e dove i “sicuri partenti” sono diventati i “sicuri restanti” non si può criticare. Altrimenti si rischia di diventare incontentabili, suvvia”.

 

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