In Brasile sono scottati dalla brutta figura della squadra di casa al Mondiale del 2014, perciò le speranze di rivincita passano per la nazionale che si presenta a Rio 2016 con i favori del pronostico, squadra che per 26 minuti contro la Danimarca conosce lo spettro dell’eliminazione, poi ci pensa Gabigol.
La Gazzetta dello Sport racconta che Gabriel Barbosa Almeida è un tipo particolare, con tatuaggi strani, come il volto della sorella ma anche una frase “Molti parlano, pochi sanno” che si riferisce ai sacrifici fatti dal padre per mandarlo agli allenamenti pur non avendo i soldi necessari.
Ma Gabigol ora è eroe in patria: un ’96 che ieri in mezzo a tanti ’93 ha fatto la differenza, una doppietta nel 4-0 contro la Danimarca che qualifica il suo Brasile e fa proseguire quel sogno d’oro in una competizione mai vinta dai verdeoro.
Eppure le recensioni positive su Gabigol sono altalenanti, gli si preferisce Gabriel 
Jesus per una testa e una costanza già da giocatore affermato, mentre il numero 9 è di difficile collocazione in campo: non una prima punta, anche se 5 gol in 10 partite col Santos direbbero il contrario, un possesso palla troppo lungo che in Europa sarebbe una cosa negativa e una pigrizia che viene collocata tra i difetti di Gabriel.
Ma l‘Inter lo attende, cosi come Psg, Juve (che ha offerto 20 milioni) e le altre grandi d’Europa, con una valutazione di 25 milioni che per adesso fa dei nerazzurri i favoriti. Gabigol si prenderà tutto il tempo necessario per scegliere e pesare i contratti, col tempo che potrebbe essere alleato dei milanesi, che non hanno nessuna fretta di concludere l’affare.