Zanetti: “I nuovi rispettino la maglia dell’Inter, sul mercato non possiamo permetterci il big. La Champions…”

Javier Zanetti oltre a essere il vicepresidente dell’Inter è anche una leggenda del calcio e nel weekend che ci conduce alla finale di Champions League si racconta a Il Giornale.

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La passione del calcio ha invaso la Cina dove l’Inter ha appena aperto la terza scuola calcio giovanile l’Inter Academy Yihal Beijing, dove l’entusiasmo è contagioso: “Una passione indescrivibile – dice Zanetti -. In Cina hanno tanta voglia di entrare nel calcio, all’aeroporto c’erano migliaia di bambini con la maglia dell’Inter che mi aspettavano. Ed erano le cinque del mattino. Mi hanno accolto come ambasciatore del calcio italiano e questo mi ha commosso e riempito di orgoglio. Ma senza rimpianti, ho fatto la mia carriera, oggi forse raccolgo quanto ho fatto di buono”.

Capitolo Champions League, apice della carriera di Zanetti in una sfida tutta spagnola, senza Inter e Milan a San Siro: “Sarà ugualmente uno spettacolo e io non so cosa avrei dato per esserci. Io e Paolo Maldini porteremo in campo la Champions, la coppa, anche questo mi riempie di orgoglio, al fianco di un’altra leggenda del calcio. Tutto il mondo guarderà San Siro, il mio stadio, un’occasione per iniziare a risalire, per le due squadre, per questa città meravigliosa. San Siro sarà prontissimo, Milano non fallisce certi appuntamenti. Sarà una finale di Champions League fantastica, Milano stupirà il mondo. E poi San Siro sarà ancora più bello. Avanti insieme, con il Milan“.

Real Madrid uguale Bernabeu, 22 maggio 2010: “Madrid. Ogni volta che si avvicina la data di una finale di Champions league mi torna in mente la finale del 2010 al Bernabeu. Un insieme di facce, cose, tensioni, odori. Del resto come è possibile dimenticare un giorno come quello. Mourinho verrà alla nostra serata con Bocelli. Lui sapeva come tenere insieme un gruppo. Solo chi ha vissuto una finale di Champions può capire certe emozioni. Incancellabili, e poi l’abbiamo anche vinta. Io l’ho sollevata. Rispetto a oggi cambia l’attaccamento alla maglia, l’idea di giocare in un gruppo e non singolarmente“.

Capitolo Inter attuale, Mancini e Thohir per Zanetti: “Ognuno sa come si è comportato durante la stagione, non c’è bisogno che glielo ricordi Zanetti. Chi viene a giocare nell’Inter deve innanzitutto rispettare la maglia. Chi arriva ad Appiano deve recepirlo in modo chiaro, deve capirlo. Questo è il primo passo per entrare nella squadra e nel cuore dei tifosi, questo è il modo più semplice anzi l’unico per mostrare rispetto. Di rivoluzione non se ne parla. Un po’ per il fair play finanziario e poi anche perché esiste una base solida da cui partire. Del resto non possiamo permetterci il grande campione. Con Roberto Mancini non ci sono mai stati problemi, c’è un grande progetto di crescita e lui c’è dentro. Uscivano delle notizie ma noi siamo sempre rimasti sereni, la società non risponde, è una regola dell’Inter“.

Ci sarà anche il presidente Thohir alla finale? “Sì. E probabilmente anche qualche cinese”.

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