Mancini: “Ecco perchè in Italia facciamo brutte figure”. E sul Leicester…

Intervenuto nel corso del programma “Premium Arena” di Mediaset Premium direttamente dalla Pinetina e in onda pochi istanti fa, il tecnico nerazzurro Roberto Mancini ha risposto a svariate domande degli ospiti in studio, in primis sulla bravura dei tecnici impegnati questa sera in Champions, Simeone e Guardiola, e sul gap tra i club italiani e quelli spagnoli:

“Sono bravissimi entrambi, Guardiola ha giocato in Italia, Diego è stato mio compagno e mio giocatore. Entrambi stanno facendo cose straordinarie, specialmente l’Atletico di Simeone che ha stupito tutti. Difficilissima da battere. Guardiola conosce il calcio, ha un suo stile di gioco, un suo metodo. Real e Barcellona hanno budget importanti, noi viviamo un percorso di crescita, abbiamo perso la quarta squadra in Champions anche per l EL poco onorata, noi siamo sulla buona strada, dopo il ciclo del 2010 ci vuole tempo e si possono commettere anche degli errori”.

In seguito lo jesino ha commentato la stagione altalenante dei suoi: “Abbiamo subìto due sconfitte ingiuste nelle ultime giornate, commettiamo ingenuità e questo quando si lavora per ricostituire capita, bisogna avere pazienza e in Italia non ce l’ha nessuno. Quando vinci sei bravo, quando perdi sei criticato, per questo in Italia facciamo spesso brutte figure, perché cambiamo di continuo. Avremmo dovuto arrivare nei primi tre posti, paghiamo i tanti punti persi nei primi mesi del 2016”.

Ancora, ha risposto a due domande di Arrigo Sacchi molto interessanti e che forse in molti gli avrebbero voluto porre ultimamente, e cioè se la società nerazzurra sia oggi viva e vicina alla squadra, e il perchè di così tante formazioni diverse in questo campionato. Mancini ha risposto senza fronzoli:

“La formazione l’ho stravolta spesso ad inizio anno, quando tutti i giocatori stavano bene e mi offrivano numerose alternative. Negli ultimi due mesi ho cambiato al massimo 1-2 giocatori per volta. La società è assolutamente presente, spesso anche alla Pinetina per stare vicina allo staff e ai giocatori, lo dice uno che in Premier non ha mai visto il suo presidente”. 

EMPOLI, ITALY - JANUARY 06:  Head coach FC Internazionale Roberto Mancini looks on prior to the Serie A match between Empoli FC and FC Internazionale Milano at Stadio Carlo Castellani on January 6, 2016 in Empoli, Italy.  (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images)

E infine un pensiero Mancini lo rivolge al Leicester di Ranieri, artefice di una favola straordinaria ed un’impresa ormai quasi compiuta: “Sono stato il primo italiano a sbarcare al Leicester, poi andai via dopo 5 partite per allenare la Fiorentina. All’esordio sfidai il Chelsea di Ranieri….ci sono giocatori di qualità e hanno cominciato a spingere una volta capito che l’annata era buona. Stanno realizzando qualcosa di straordinario e se lo meritano totalmente”.

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