GdS – Icardi si riprende l’Inter

Stasera Mauro Icardi si riprende il centro dell’attacco nerazzurro. Questa sera contro il Palermo il capitano torna titolare dopo la panchina prolungata fino ai calci di rigore contro la Juventus. Una scelta che ha lasciato punti interrogativi più che altro per la decisione di buttare in campo Manaj e non lui alla fine del match.

CRESCERE La crescita di Mauro passa anche dai suoi comportamenti nello spogliatoio, da quanto la sua leadership vada oltre la fascia stretta intorno al braccio. Guardando il lato positivo della situazione, ricordiamo come Icardi pur non essendo troppo felice abbia compreso la panchina di mercoledì. Fino a qualche mese fa questo non sarebbe successo. Quando Mancini lo lasciò in panchina contro la Roma e contro il Napoli in Coppa Italia, non nascose il disappunto. Nel derby del 31 gennaio e nella sfida contro la Juventus di mercoledì, ha reagito da maturo. Da capitano. Perché lui si sente tale. Ed è difficile pensarlo lontano dal mondo interista. Solo uno con sangue nerazzurro nelle vene potrebbe convincerlo a partire. Come Josè Mourinho (Manchester United) e Diego Simeone (Atletico Madrid).

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VICE-RE Mauro questa sera riparte da 11, i gol segnati in campionato. L’anno scorso ne fece 22 e dopo 27 turni era già a quota 15. Viaggia sotto la media, ma sfrutta al massimo tutti i palloni giocati. Ha tirato nello specchio 19 volte, verso la porta 38. Mauro vuole riprendere la marcia consapevole che vincere nuovamente la classifica marcatori come l’anno scorso è praticamente impossibile vista l’andatura di Gonzalo Higuain. Però almeno il ruolo di vice-re è raggiungibile (Dybala e Bacca sono a 13 gol). A essere egoisti, si può pensare al prossimo bonus pecuniario fissato al 15° centro in campionato.

MEGLIO CON O SENZA? Mancini  lo vorrebbe attaccante più moderno, attivo pure fuori dall’area. L’Inter, in campionato, ha vinto il 47,8% delle gare giocate con lui titolare, il 75% senza. Ma sarebbe poco generoso dire che sicuramente l’Inter gioca meglio senza di lui. Gioca diversamente perché Icardi è il terminale di una manovra. Per il bene della stagione nerazzurra è giusto lavorare a un compromesso in cui tutti mettano qualcosa. I suoi gol servono per il risultato finale: per l’umore, la sua leadership, il benessere complessivo. Ma, soprattutto, all’Inter per rincorrere la Champions League.

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