Unità e compattezza. Sta tornando la Epic Inter

Come recita un titolo di un vecchio ma intramontabile film italiano, così è successo alla Beneamata.
Dopo esser stati “Travolti da un insolito destino”, i nerazzurri sembrano essere più uniti che mai.

Sono successe tante cose, polemiche, mercato, presunte liti, sconfitte ed una buona dose di sfortuna, ma il match di ieri ha mostrato un ritorno all’Epic Inter.
Non tanto, o almeno non solo, per il gioco o per le grandi vittorie, ma per l’unità di intenti, per la compattezza, il gruppo ritrovatosi.
Sì, sicuramente l’Inter ha giocato una buona gara, ha creato moltissime occasioni da gol ed ha mostrato una ripresa nel gioco e nella forma fisica, ma ciò che colpisce è la grinta, la cattiveria e la voglia di riprendersi ciò che gli spetta.
Nei giocatori certamente, ma soprattutto tra gli addetti ai lavori, i tifosi e la società.
Evidentemente Eder vuol mettersi in mostra e ci tiene a giocare per la squadra. Sicuramente Nagatomo, in odor di rinnovo, vuol dimostrare di meritarsi il posto. E’ indubbio che Icardi voglia, da capitano, trascinar la squadra. Ma ciò che è andato in onda in panchina e sugli spalti, manda un segnalo chiaro: siamo uniti e ci rialziamo tutti insieme.
In panchina sedevano Ausilio ed il secondo Sylvinho ed i due hanno fatto emozionare, tanta era la loro “passione” ed il pathos con cui vivevano il match.
Il brasiliano tanto gridava che avrà finito il match completamente afono, il ds era frenetico, di una frenesia positiva e contagiosa. Il Mancio non si dava pace. Nello sky box il tecnico ha resistito giusto una manciata di secondi poi lo si è visto ovunque, compreso far capolino dietro la panchina nerazzurra tra Jovetic e lo stesso Ausilio.
Alla fine tutti sotto la Nord.
I tifosi da parte loro hanno incitato la squadra per tutto il match, sottolineando come siano accanto alla squadra, all’allenatore e a tutta la società.
Uniti si vince o almeno si riprende il cammino.
Ben tornata Epic Inter.

 

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