Possibile new entry nello staff interista: Mancini vuole Marco Fumagalli

Roberto Mancini non pensa solo al mercato dei giocatori ma anche a rafforzare il suo staff di importanti figure che possano apportare nuove ed innovative metodologie lavorative. Ed ecco perchè, su indicazione del tecnico jesino, all’Inter potrebbe arrivare Marco Fumagalli, stimato Chief Analyst del Galatasaray. La redazione di Calciomercato.com lo ha intervistato per scoprire meglio quale sia il suo ruolo all’interno di una società professionistica.

In cosa consiste innanzitutto il suo lavoro? “Io e i miei collaboratori facciamo parte di un gruppo di lavoro che opera a stretto contatto sia con lo staff tecnico che col reparto scouting del Galatasaray. Il nostro lavoro si sviluppa su più campi, dall’analisi delle prestazioni fornite dai nostri giocatori in allenamento e nel corso delle partite passando all’utilizzo dei dati in nostro possesso sulle caratteristiche delle squadre avversarie che andiamo ad affrontare di volta in volta. Dati che ci servono per correggere quelle situazioni che non hanno funzionato nel corso della gara e per trovare le giuste contromisure per limitare i nostri rivali. Da ogni singola gara, dobbiamo isolare quelle situazioni che saranno poi oggetto di studio insieme all’allenatore e ai suoi assistenti e ai calciatori sia nel corso dell’intervallo ma soprattutto nelle sessioni di allenamento dei giorni successivi”.

Come hanno reagito i giocatori all’implemento di queste nuove metodologie di lavoro per analizzare le partite e preparare gli allenamenti? “Hanno risposto in maniera estremamente positiva direi. Si sono mostrati molto incuriositi e attenti a queste novità e molti di loro ora attingono con sempre maggior frequenza al database del nostro portale per rianalizzare alcune situazioni delle loro partite e capire dove migliorarsi”.

Il vostro compito di performance analyst si conclude qui o c’è dell’altro? “Il nostro è un gruppo di lavoro che si interfaccia con più realtà come la ricerca, lo sviluppo, e supporto statistico e tecnico anche all’area scouting. I dati in nostro possesso sugli oltre 7000 calciatori visionati dai nostri osservatori o seguiti nel corso delle partite giocate contro il Galatasaray ci consentono di agire in maniera chirurgica sul mercato. Noi performance analyst siamo anche in grado di fornire dati e comparazioni su giocatori di altri campionati“.

Qual’è stato il suo rapporto con due allenatori italiani quali Mancini e Prandelli che negli ultimi anni si sono avvicendati sulla panchina del Galatasaray? “La loro esperienza è stata importantissima per favorire la crescita tattica, della metodologia di allenamento per la squadra e sviluppo del dipartimento di performance analysis. I miei rapporti con loro sotto il profilo professionale sono stati ottimi. Sia Mancini che Prandelli e i rispettivi staff hanno avuto una relazione continua e diretta con noi che gli ha permesso di conoscere da vicino ed apprezzare l’importanza del nostro lavoro, a detta loro di alto livello. Questo settore è altamente sviluppato e sfruttato in un campionato di altissimo livello come la Premier League e in altre importanti realtà europee come Germania e Portogallo, mente in Italia la performance analysis è ancora un territorio per molti versi inesplorato.  Le società di Serie A devono convincersi delle potenzialità e dei vantaggi che questo tipo di lavoro può portare sia a breve che a lungo termine con investimenti mirati”.  

 

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