Cruz: “Calleri è un talento vero, non avrà problemi in A. Come attaccante mi assomiglia, a Bologna potrà…”

Julio Cruz, indimenticato bomber a metà tra Inter e Bologna, ha concesso un’intervista al Corriere di Bologna, dove ha parlato di se, della sua nuova vita, ma anche di Calleri, attaccante che sembra aver scritto un futuro prima a tinte rossoblu e in seguito nerazzurre: “È un giocatore forte,un bravo giovane, un vero bomber. Per l’età che ha sta facendo bene nel Boca. Mi piace anche come persona, è umile, ha la testa a posto. In Argentina dopo due o tre gol di fila ti fanno sentire subito come Maradona o Messi, ma lui vola basso, non ha mai detto una parola fuori posto. È un attaccante con il gol addosso, ma allo stesso tempo sa anche giocare a calcio, corre tanto, lavora molto per la squadra. Guidolin mi diceva che l’attaccante deve essere il primo difensore, perché nel calcio moderno bisogna giocare di squadra: Calleri ha già questo concetto nella testa.

Potrebbe avere difficoltà in Serie A? Non penso, anche se avrebbe bisogno di un po’ di tempo per ambientarsi in una realtà difficile come quella italiana. Anch’io ho sofferto nei primi mesi e arrivavo dall’Olanda e non dall’Argentina. Al mio posto un altro giocatore se ne sarebbe andato, ci ho pensato anch’io, poi l’allenatore e la squadra mi hanno fatto cambiare idea. Per questo Bologna sarebbe una piazza importante per Calleri e poi i rossoblù si troverebbero in casa un grande attaccante. Prima o seconda punta? È una prima punta perché in area è freddo e non lo smuovi, ma allo stesso tempo è una seconda punta perché sa giocare bene con i compagni, li trova e li aiuta, poi essendo bravo anche sul piano tecnico sa sempre come e dove dare la palla. Calleri ha caratteristiche che si possono accostare a quelle che avevo io. Al Boca è esploso dopo l’arrivo di Tevez, significa che ha personalità e che Carlitos gli sta dando una mano a crescere. Calleri è un pallino anche di Maradona”.

Poi una parentesi sulla sua nuova vita da ex calciatore, dopo essersi impegnato nella politica del suo paese, adesso passa le giornate così: “Ora faccio il pensionato sono stato in politica fino a cinque mesi fa, ho collaborato con Mauricio Macri, l’attuale presidente dell’Argentina. Quando sono rientrato dall’Italia ho trovato un paese distrutto. Macri mi ha chiesto di lavorare per il suo partito e io ho accettato. Una volta eletto presidente, ho ritenuto di poter uscire di scena, sono ancora troppo giovane. Magari fra dieci anni torno in politica, ma adesso voglio rientrare nel mondo del calcio. Mi avevano chiesto di fare il sindaco di Lomas de Zamora, ma ho declinato l’offerta. Fare politica è molto difficile, devi avere la vocazione dentro. Adesso sto aiutando l’Inter nel mercato argentino, ma se il Bologna volesse, darei una mano anche a loro”.

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