Come riporta La Gazzetta dello Sport, c’era un tempo in cui Jonathan Biabiany correre, correva e correva ma con molta poca tecnica e soprattutto spesso anche con poca lucidità.
Poi c’è stato il periodo di stop per il sopraggiunto problema cardiaco, durante il quale la freccia nerazzurra ha saputo trarre profitto dal destino avverso. Si è allenato sempre sulla sensibilità dei suoi piedi, palleggiando sempre, da fermo, da seduto, in piedi. Questo gli ha permesso di riscoprire e trovare una tecnica che prima non aveva.
Ed infatti c’è il Jonathan di adesso. Non corre e basta ma dribbla, si accentra, libera i compagni, fa assist e anche gol. Con Ljajic sulla sinistra e lui sulla destra per gli avversari sono dolori.
E sembra che il fattore Biabiany funzioni anche da talismano, o almeno così si augurano ad Appiano. Due volte titolare, due vittorie e 0 gol subiti. Mancini ci avrà sicuramente pensato.
I numeri del rendimento nelle ultime uscite contro Frosinone, Napoli e Genoa parlano da soli: il numero 88 nerazzurro è stato il giocatore con il maggior numero di dribbling, 14, quello con più cross tentati su azione, 14 e, Ljajic escluso, quello con più tiri nello specchio della porta, 5.
Da manuale dell’ala, dribbla, scatta, prova la conclusione o in alternativa arriva fino in fondo e crossa.
Anche nello spogliatoio Jonathan conta ed aiuta molto i compagni, soprattutto i giovani ed i nuovi arrivati. Ha legato molto con Kondogbia e Gnoukouri anche per via della lingua francese che li unisce anche se non è l’unica lingua straniera che parla. Sua moglie è brasiliana ed oggi lui si esprime anche in portoghese.
Da notare che è anche un ottimo ballerino e come dice la rosea: calciatore, padre, marito e ballerino, davvero niente male.