Mancini cerca di stupire tutti presentando un’Inter inedita almeno per ciò che riguarda i terzini.
A centrocampo fiducia a Kondogbia e ai due uomini “prediletti” del mister, Guarin ed il Pitbull Medel.
L’11 nerazzurro parte in sordina, lasciando troppo il pallino del gioco ai rosanero ma cresce col passare dei minuti, arrivando all’intervallo gestendo gioco e partita e dando l’idea di poter chiudere il match con una certa facilità.
Soprattutto il giapponese è speso fuorigiri e si vede che è molto tempo che non scende in campo, manca di ritmo partita e di intesa con i compagni.
La ripresa parte con uno Jovetic che si prende la ribalta, con numeri da giocoliere ed aperture importanti per i compagni ma ciò che stupisce è l’intuizione di Mancini: fuori un compassato Kondogbia, dentro la freccia Biabiany. Passano pochi secondi ed il francese si invola sulla destra, palla al centro che trova in Perisic l’esecutore finale. 1-0 e partita che sembra in discesa. Un match solamente da gestire, provando magari delle incursioni per trovare la rete della tranquillità. Ovviamente trattandosi di Pazza Inter non è così, pochi minuti e su un’azione confusa da parte del Palermo parte un flipper in area nerazzurra che si conclude con un tocco fortuito di Gilardino che la mette alle spalle di Handanovic. 1-1 e tutto da rifare. Le emozioni non finiscono, pochi minuti e Mancini sostituisce un impalpabile Icardi per Ljajic, lasciando praticamente l’Inter senza punte e come ciliegina, dopo una dormita del centrocampo interista c’è l’espulsione di Murillo.
Il risultato è bugiardo, non rende giustizia ai nerazzurri che hanno giocato un buon calcio in un campo difficile anche in 10. Ma quello che infastidisce di più è la confusione nelle scelte. A questo punto del campionato dovrebbe esserci un 11 titolare quasi certo e gli esperimenti dovrebbero e potrebbero essere terminati o almeno fatti in allenamento. Invece il Mancio stupisce praticamente in tutte le partite ma questo genera confusione, poca lucidità e nessuna certezza.
Peccato. Ma la testa dev’essere già alla prossima. Con i giallorossi per continuare a dire che l’Inter c’è.