Lucescu: “Gilberto, Zè Elias e Ronaldo li ho lanciati io. Zanetti è nato per essere leader”

Mircea Lucescu racconta alla Gazzetta dello Sport di quanti talenti abbia lanciato nella sua carriera nel calcio che conta. Tra i tanti nomi spuntano quelli di 4 grandi ex interisti: Gilberto, Ze Elias, Ronaldo e Zanetti.

Si parte con Gilberto: “Premessa: io faccio giocare tutti, per valutare bene uno devi vederlo. E in quell’Inter c’era un gruppo brasiliano forte, che faceva capo a Ronaldo e spingeva per lui, una specie di lobby. Così lo misi in campo, ma fece male. Col Parma in Coppa Italia eravamo 0-0, entrò e perdemmo con due errori suoi. Uguale contro la Samp. Con lui ho rischiato, e ho pagato

Il ‘Fenomeno’ Ronaldo invece? “Ancora mi ricordo di quando prendeva di mira West, lo metteva a terra con 3 finte e tutti ridevano. Spesso i talenti più sono grandi e più sono difficili da gestire, e le sue scappatelle erano leggendarie, ma ho amato lui come tutti i miei ragazzi. Avevamo anche messo su uno scambio: un amico mi portava le arance dalla Sicilia, io ne davo un po’ a Ronie e lui mi dava qualche bottiglia di birra Brahma, quella brasiliana.Un giorno gli dissi: “Perché lo fai?”. E lui: “Mister, la vita è una sola”. Se avesse avuto la forza di gestire il suo peso l’avremmo visto molto di più. Peccato, era come Messi o Cristiano Ronaldo. Anzi, aveva qualcosa di tutti e due“.

Ed infine Ze Elias e ‘Pupi’ Zanetti: “In spogliatoio era un comico, grandissimo imitatore, lo amavano tutti. Ma poi in campo aveva la stessa superficialità. Nel 1999 all’Inter proprio lui avrebbe potuto salvare tutto: eravamo 1-0 col Manchester United, arrivò davanti al portiere e sbagliò un gol incredibile. Se fossimo passati sarebbe cambiata la sua vita, la mia, quella di tutti. Poi dovetti dare le dimissioni, la stagione era compromessa. Ma con la Z non dimentichiamo Zanetti. Non un gran talento, ma lavoratore incredibile, serissimo, leader nato: non giochi fino a 40 anni per caso“.

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