Lippi: “L’Inter è tra le candidate per il titolo. Tanti rimpianti per la mia esperienza in nerazzurro”

L’ex CT della Nazionale campione del mondo nel 2006 Marcello Lippi, racconta in un’intervista al Corriere dello Sport, il suo sfortunato passato all’Inter e analizza il momento attuale e le prospettive future dei nerazzurri.

La sorprende questo inizio di campionato? “No e vi spiego il perchè: questo è un torneo anomalo. Primo: spero proprio che cambino le date del calciomercato; non esiste che ci siano titolari per due partite in una squadra, che poi si trovano in prestito, cambiando squadra, per la terza giornata. Secondo, proprio per questo e aggiungendo la sosta per le nazionali, gli allenatori hanno avuto la squadra definitiva il venerdì, praticamente due giorni prima della terza partita. Per questo dico che ci sta tutto in un inizio così rocambolesco“. L’Inter è partita fortissima: L’Inter è tra le mie cinque candidate allo scudetto, con Juve, Napoli, Milan e Roma. Mancini ha potuto lavorare serenamente, godendo del credito accumulato grazie a quello che aveva vinto in passato in nerazzurro. Lui è arrivato nella passata stagione, ha potuto vedere e valutare tutto e poi fare le sue richieste: a un altro avrebbero detto no. Invece lui ha costruito la sua squadra, fatta di forza e centimetri, ha vinto 4 partite, senza brillare; ma questo diventa ultrapositivo; se sai di aver giocato al 40-50% delle tue possibilità e hai fatto il pieno di punti questo diventa un’iniezione di fiducia, di autostima“.

La sua esperienza interista invece, non ebbe i risultati sperati: “Il buco interista di Lippi… lo lo considero come una tappa; non si può vincere sempre, ci sono alti e bassi. Il perché non è più importante: era una grande squadra, un grande ambiente, ma non è andata benissimo, tutto qua. Però per male che andò arrivammo quarti in campionato, spareggiando col Parma, battuto, per il posto Champions e in finale di Coppa Italia, persa in un modo rocambolesco con la Lazio. Direi che non si può parlare di fallimento”. 

Il suo più grande rimpianto all’Inter? “La coppia di attaccanti era Vieri-Ronaldo, entrambi nel pieno, a 26 anni, roba da urlo. Con ‘Bobo’ poi, dopo un’accesa lite nacque un grande legame. Tra infortuni vari, però, insieme avranno giocato tre partite. Ronaldo si ruppe proprio qui a Roma, contro la Lazio…“. Il brasiliano è il più forte che lei abbia mai allenato? “Il più grande di tutti è Zinedine Zidane; negli ultimi 40 anni Maradona, negli ultimi 20 ‘Zizou’.

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