GdS – Cinica Inter, difesa bunker e bomber per il primato

Quattro su quattro, cosi recita la classifica sotto la voce vittorie per i nerazzurri, 12 punti e primato solitario in classifica, scarto minimo con il Chievo per altri 3 punti.

La Gazzetta dello Sport racconta che l’Inter non doveva aspettare l’ora di cena per sapere se essere raggiunta o no in classifica, il primato già solitario si sarebbe mantenuto ugualmente visto un filotto di vittorie quasi impensabile dopo un precampionato deludente.

Volare basso significa prendere per esempio la Roma di due anni fa, quella delle 10 vittorie su 10 iniziali e poi finita ugualmente a meno 17 dalla Juventus capolista, mostrando come dilapidare il tesoretto iniziale.

Mancini ha scelto la decima giornata per un bilancio più veritiero ma anche la gara di ieri ha dimostrato la solidità del progetto Inter, difesa bunker e trasformare in oro la prima palla gol, sbloccando cosi il bomber dello scorso anno Mauro Icardi.

A dar man forte alle speranze di poter pensare in alto è la difesa, tre volte su quattro inviolata nonostante ieri non ci fosse Miranda e che Murillo sia uscito prima della fine della partita, sembra che il cambio sia più a livello mentale che di uomini, con Medel che salva nell’unico vero spavento verso la porta interista.

Dalla difesa in poi c’è l’idea che per far male a questa Inter bisogna osare troppo, Melo e Guarin spaventano gli attaccanti avversari con una buona dose di irruenza, Kondogbia aggiunge anche l’invenzione di un pallone al centro dell’area, se poi il difensore sbaglia e lascia ad un killer come Icardi la possibilità di colpire il portiere è fatta.

Da migliorare ancora l’assetto offensivo, Jovetic dopo aver brillato nelle prime due partite è calato, Perisic ondeggia tra trequarti e fascia, dimostrando di trovarsi a suo agio come laterale, Kondogbia inizia ad essere concreto limitando il passivo tra palle perse e recuperate, dimostrando una solidità che si scontra con chi aveva messo in dubbio la bontà del suo acquisto.

Da segnalare anche la buona prova del Chievo, da sempre campo ostico, come dimostra il 4-0 rifilato alla Lazio e che nell’ottimo avvio stagionale è al primo k.o. con i limiti dalla trequarti in poi dove neanche il cambio di Inglese per Paloschi ha dato frutti, nonostante le ripartenze con 5 uomini contro un’Inter che già dopo l’ora di pranzo stava tranquilla e beata in testa alla classifica.

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