GdS – L’Inter forza 9 rivede il paradiso: tanti gli elementi in crescita

E’ il paradosso di inizio campionato, può una squadra dopo aver vinto le 3 partite iniziali parlare di scudetto? Si, se si parla di Inter perché da troppo tempo lontana dalla vetta della classifica.

Scrive La Gazzetta dello Sport che Milano ieri mattina si è risvegliata nerazzurra, prendendo esempio dalla Pasticceria Cova in via Monte Napoleone che sfoggiava le maglie di Melo e Icardi quasi fosse successo un miracolo la sera precedente.

In realtà esistono due tipi di Inter, con Perisic e Melo a far da spartiacque. Prima dell’arrivo dei due i nerazzurri avevano giocato con Atalanta e Carpi e pur vincendo non sembravano da scudetto, l’arrivo dei due nuovi acquisti ha elevato il tasso di classe all’interno della rosa e fatto vincere un derby che arriva solo alla terza giornata ma è pur sempre un derby.

Roma e Juventus appaiono superiori se non altro per l’abitudine negli ultimi anni a lottare per il campionato, con i giallorossi reduci dal secondo posto e con una rosa eccezionale e i bianconeri che hanno 35 partite per riprendersi ma la Milano nerazzurra è investita ora dalla “Melomania”, con il colpo di fulmine per l’ex juventino Felipe Melo congedato brutalmente dai bianconeri anni fa e che dopo il derby aveva cinguettato su Twitter “Amala”, raggiungendo subito il cuore dei tifosi.

Resta da capire che farà il Mancio quando rientrerà Miranda decidendo o no di spostare Medel accanto a Melo o sacrificando uno dei due a favore di Brozovic o Gnoukouri anche se sradicare uno dei resta difficile.

L’altro volto nuovo dei nerazzurri è Ivan Perisic, in tanti hanno tirato un sospiro di sollievo vedendolo in nerazzurro dopo un lunghissimo corteggiamento col croato uomo ovunque dei nerazzurri, impegnato nel derby prima come ala poi come trequartista dando a Mancini un senso di calma e ordine che non accadeva con Kovacic, con la possibilità di partire con un 4-3-3 e centrocampo muscolare anziché 4-2-3-1.

Esiste anche una parte critica di questa Inter tutta rose e fiori, gli interventi da film dell’orrore che hanno liberato più volte Luiz Adriano solo contro Handanovic e la scarsa marcatura di Balotelli troppo libero al tiro ma come la prima Juventus di Antonio Conte non esiste pressione delle coppe in settimana e i movimenti possono essere allenati e migliorati tra una gara e l’altra di campionato.

Mancini sta con i piedi per terra, parlando di classifica reale solo intorno alla decima giornata, con l’esempio della Roma delle 10 vittorie consecutive e finita poi a meno 17 dalla Juve capolista. Solo il tempo potrà far comprendere il vero valore di questa squadra.

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