Scudetto si scudetto no, tutti i motivi per cui l’Inter merita o no la vetta

Dopo la vittoria di ieri sera è diventata sicuramente la domanda principale delle interviste agli interisti e ai commentatori che parlano del mondo nerazzurro. Ci si chiede però, ragionando lucidamente, se questa squadra che arriva da 3 stagioni pessime è già pronta ad un salto di qualità del genere.

Dal punto di vista della rosa titolare sono state cambiate più della metà delle pedine, e sono arrivati anche giocatori importanti, provenienti da squadre vincenti e abituati quindi ad un certo standard. Da questo punto di vista sembra quindi essere stato decisivo il fattore mentale della squadra, che adesso crede nei propri mezzi anche grazie all’arrivo di nomi di un certo calibro come Miranda, Jovetic e Kondogbia.

L’allenatore è sicuramente uno che ha vinto e vincerà ancora, una sicurezza sotto il punto di vista della gestione di un gruppo che deve puntare alla vittoria. Forse quello che ancora mancava ad un allenatore come Mazzarri più abituato ad altre zone di classifica. Mancini, grazie al mercato che ha richiesto può ora puntare in alto, e grazie ai risultati lavorare con serenità.

Come però anche il tecnico di Jesi ha specificato nell’intervista post-partita di ieri ci sono squadre più preparate e che bazzicano le zone alte da anni, vedi Juventus, Roma e Napoli che il Mancio vede ancora superiori. Effettivamente le partite sono ancora troppo poche per considerare quelle squadre come in crisi e nessuno farebbe quell’errore. Con il passare delle settimane ritroveranno la quadra e risaliranno la classifica, per il momento fittizia.

L’Inter però, è ancora un cantiere, con giocatori nuovi ancora non inseriti a pieno, causa un ambientamento ancora da ultimare. Giocatori ancora non al pieno della forma, vedi Icardi ieri sera. Gli ingranaggi vanno ancora oliati, ma tutto fa pensare che una volta che si saranno formati i giusti automatismi questo gruppo possa arrivare davvero lontano.

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