GdS – Mancini: “Peccato il ripensamento di Touré, e sulla cena con Mihajlovic pago io. Su Dybala…”

Meno 1 al primo derby stagionale di campionato, forse troppo presto per sancire già una supremazia cittadina ma Roberto Mancini prepara la sfida con il suo vecchio amico Mihajlovic pronto per vincere e offrire una cena, come scrive La Gazzetta dello Sport.

Sinisa? L’ho sentito anche ieri. Gli ho detto: “Tranquillo, vincerai anche questo di derby““. Fraterna
gufata e via.

L’idea di Mihajlovic pre derby è piaciuta al Mancio, scegliere un’associazione benefica prima della gara e chi vince l’aiuta con un’offerta, che in caso di pareggio raddoppierebbe: “Va bene pago io” dice il tecnico jesino sorridendo “A parte tutto: voglio dire che l’Inter ha sempre compiuto gesti a livello sociale, e quanto al resto ne parleremo io e lui per fare una cosa al riparo da copertine, senza dirlo a nessuno“.

Sul mercato della sua Inter la promozione è d’obbligo, sono arrivati quasi tutti i prescelti di Mancini: “Bé, gli allenatori che vincono hanno poi più credibilità e facilità a farsi comprare certi giocatori,
ma bastasse solo quello, il mercato è stato ottimo, Perché siamo riusciti a coprire tutti i settori dove c’erano mancanze. Poi è vero che il mercato è molto particolare: vai su un calciatore per un po’ di tempo, magari non riesci a prenderlo e devi tenere aperte altre piste. Ma alla fine la società, da Thohir a Fassone, da Ausilio a Bolingbroke, hanno fatto molto bene il proprio lavoro. Sono stati presi giovani importanti e altri che possono dare un grande futuro all’Inter.

Il suo cruccio estivo è forse solo Yaya Touré: “Nessuno come Yaya ci avrebbe cambiato totalmente.
Giocatore superiore, con lui ci sarebbe stato un salto enorme sotto ogni punto di vista. Voleva venire,
poi ci ha ripensato“.

Non solo Touré come nome al primo posto, anche Paulo Dybala si è accasato altrove: “Era un obiettivo, uno dei primi, su di lui c’erano due o tre squadre e l’ha preso la Juve. Amen“.

Poi un pensiero sulle ambizioni da primato della sua squadra: “Le grandi squadre devono sempre partire per toccare il top, e l’Inter una grande squadra lo è. Magari non avremo, almeno in partenza, le stesse chance che hanno Juve e Roma che sono lì da anni e che hanno giocatori che stanno insieme da tempo, però puntiamo al massimo, sempre. Poi ci vuole tempo ma la base è solida, c’è. Solo che bisogna fare in fretta ad assemblare il tutto. Per le nostre prospettive saranno importanti le prossime 10 partite“.

 

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