GdS – Mancini: “E’ vero ho pensato a Balotelli in estate. Con ET mi sento spesso, desideriamo tutti la Champions”

Tra i volti nuovi che il derby di Milano proporrà ci sono gli ultimi giocatori che Roberto Mancini ha richiesto, Ljajic e Jovetic, due che per genio e sregolatezza somigliano proprio all’ex 10 della Sampdoria, come ammette lui stesso a La Gazzetta dello Sport: Sì, forse sì. E infatti Jo-Jo a volte mi fa arrabbiare… ma è molto bravo e potrebbe giocare anche come prima punta. Ha già segnato tre gol, ma può fare molto di più. Adem? Ha tecnica, è bravo e rapido, calcia benissimo“.

Sicuramente due grandi colpi per la sua idea di gioco sono Perisic e Felipe Melo: “Con Perisic e Melo invece l’asticella della personalità, dell’esperienza e dello spessore si può alzare. Felipe ha anche tecnica, Perisic è uno dei giocatori più importanti del panorama europeo. Nasce centravanti, quindi all’occorrenza può sostituire anche Icardi. Sono d’accordo con Lippi: è il miglior acquisto dell’estate, diventerà la sorpresa del campionato”.

Sugli avversari invece: “Al Milan toglierei Bacca e Luiz Adriano, sono bravi e possono cambiare la partita da un momento all’altro”.

L’idea del derby dove l’Inter tiene palla e il Milan aspetta non convince Mancini: “Non la penso proprio così, nel senso che la Sampdoria dell’anno scorso per un lungo periodo ha giocato bene e raccolto evidentemente anche i risultati. Sinisa è un bravo allenatore, ha esperienza. Credo farà la partita per vincere“.

Segue un commento sul rapporto con Thohir: “Io e il presidente ci sentiamo spesso, mi manda sms, minimo due volte alla settimana ci parliamo telefonicamente. Chiaro: con Moratti era diverso perché a Milano, ma anche Thohir si fa sentire, è presente. Se mi ha chiesto la Champions? Certo. L’obiettivo da prendere è quello, ogni posto sotto la qualificazione in Champions diciamo che non andrebbe bene come dal terzo posto in su”.

A Mancini ricordano i tanti acquisti: “Però guardo anche le altre squadre: hanno cambiato molto, fatto anche 10-12 acquisti. Quando dissi nove-dieci uomini dissi un qualcosa di normale per chi, come noi attualmente, non è una squadra che vince da anni. Se sento la responsabilità economica verso il club? No, la sento verso i tifosi”.

Roberto Mancini non nasconde poi un’idea del mercato non andata in porto, quella su Mario Balotelli: “Sì, ammetto, è vero, anche se Mario deve stare più attento alla patente… Seriamente: ci ho pensato quando a un certo punto abbiamo valutato l’ipotesi di un cambio per Icardi. Ci ho pensato perché lo conosco, gli voglio bene e so cosa può dare. Ci ho pensato perché deve tornare ad essere quello che era. Ci ho pensato… ma poi è arrivato prima il Milan. Voglio pensarlo attaccante titolare della Nazionale ai prossimi Europei, perché non vedo in Italia centravanti migliore. I baci alla maglia rossonera? Li avrebbe dati a quella dell’Inter se fosse venuto da noi. Comunque sì, ci siamo sentiti”.

Altro nome gettonatissimo dall’Inter ma che poi ha scelto un’altra squadra dopo un tira e molla estenuante è stato Imbula: “Avevo chiamato Imbula: lui parlava poco inglese, mi ha passato un amico, avevamo parlato di progetto e di ruolo, sembrava tutto fatto poi ha scelto il Porto”.

In quest’Inter Mancini crede fermamente in due giocatori, Icardi e Telles: “Mauro sa fare gol, segna tanto. E sì, credo che alla lunga, nonostante abbiano grandi giocatori, Mauro diverrà il centravanti della sua nazionale. Così come Telles potrebbe diventare titolare azzurro. Ha grandi qualità e doppio passaporto”.

Sulla Nazionale italiana Mancini parla di una cosa molto bella da allenare, ma non a breve, mentre su i cori del Mihajlovic rossonero spiega: “Parto dal Genoa: non credo che i tifosi mi vogliano, visti gli anni passati alla Samp. Il Milan? Bé, copio e incollo la risposta appena data”.

Su chi dei due è più fumantino anche Mancini come Mihajlovic striglia i suoi: “Mi è capitato redarguire alcuni ragazzi, per esempio dopo la prima nostra amichevole a Riscone: quelli che avevano giocato il secondo tempo avevano fatto una partita orribile ed era doveroso da parte mia dir loro che certe occasioni vanno sfruttate. E che certe situazioni vanno capite”.

Tra gli scudetti vinti da Mancini anche quello del 2006, quello a cui Moratti è più affezionato per Calciopoli: “Vorrei che si parlasse di calcio. C’è stata la sentenza della Cassazione? Ecco, finita lì: che Calciopoli sia esistita non ci sono dubbi, che Moratti possa esprimere il suo pensiero, bé, ci mancherebbe, ma ora basta con quella faccenda. Spero invece in un bel derby, lo spero, davvero. Perché una volta era una delle gare più belle del mondo, si collegavano da ogni parte del pianeta per vederla. Poi, il declino, tante chiacchiere a vuoto sugli stadi nuovi, la serie A che prima era il Top del calcio europeo e che poi è scesa in classifica. Una volta facevano la gara per venire a giocare da noi, mi auguro che tutto torni come allora, l’intensità che c’è in Inghilterra non può esserci da noi, un po’ perché qui gli arbitri fischiano sempre, un po’ perché i giocatori fingono di più. Ma ripeto: spero che il derby di Milano possa tornare molto in alto nel panorama europeo”.

Oltre ad un pronostico del derby che Mancini sigilla in busta chiusa ecco che alla domanda chi affronterebbe al ritorno in Champions tra Mourinho, Guardiola e Van Gaal: “Il Manchester City”, ma prima occhi sulla stracittadina di domani nella speranza che possa essere il primo vero trampolino di lancio di questa stagione.

 

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