Santon: “L’Inter è casa mia. Esperienza in Premier positiva ma ora voglio restare qui”

Davide Santon non ha dubbi: vuole diventare una bandiera dell’Inter. L’enfant prodige esploso in prima squadra durante la gloriosa gestione José Mourinho e poi improvvisamente esiliato nella piovosa Newcastle, ora è finalmente tornato a casa e sembra non volersi più togliere di dosso la maglia nerazzurra. In una corposa intervista a Tuttosport racconta i suoi trascorsi in Inghilterra e le sensazioni per la stagione interista appena iniziata.

Questa estate è finito ancora nella lista dei cedibili ma poi è stato confermato: “Ho avuto una serie di confronti con Mancini. Mi ha spiegato come vuole che mi muova in campo, io ho dato la piena disponibilità e così eccomi ancora qui. Questa è casa mia, sono a Milano dall’età di 14 anni, voglio dimostrare che ci tengo tanto a rimanere a lungo nell’Inter“. Molti talenti italiani come lei, Balotelli ed El Shaarawi, hanno avuto un brillante inizio di carriera ma poi si sono un po persi: “Quando all’inizio si ricevono tanti complimenti si fa fatica a digerire le successive critiche. Con il tempo si matura, si impara a gestire gli applausi come i fischi. Nell’estate del 2011 non sarei mai voluto andare via dall’Inter, invece adesso non posso che riconoscere quanto sia stata positiva, nel mio percorso di crescita, l’esperienza di Newcastle“.

Si parla poi dell’imminente derby di domenica sera visto anche in ottica nazionale per lui: “Vincere il derby per andare a 9 punti e giocare bene per attirare l’attenzione di Conte, questi gli obiettivi, di squadra e personali, della sfida di domenica. Vincere o perdere domenica sera peserà sul piano dell’autostima, della fiducia che infonde il successo, a maggior ragione nel derby, di sicuro“. Si passa poi al grande mercato in entrata interista con un commento sui nuovi arrivati: “Felipe Melo e Ljajic conoscono la Serie A, per loro è più facile, mentre i nuovi hanno bisogno di un po’ di tempo prima di raggiungere la piena intesa con il resto del gruppo. Melo mi è piaciuto come si è presentato: è uno che ha le palle per dire come la pensa“. Jovetic è già leader? “Sì: ha deciso la gara contro l’Atalanta pur non disputando una grande partita, mentre contro il Carpi, oltre a segnare una doppietta, ha pure giocato bene“.

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