Zanetti: “Ecco quali giocatori ruberei alle big d’Europa. Quando Bojan segnò il 2-0 in semifinale…”

Javier Zanetti, tramite la pagina Facebook UniCredit Champions, risponde alle domande di tantissimi curiosi. Ecco la seconda parte del botta e risposta.

Oggi che faccio l’allenatore ai piccoli calciatori del mio paese cerco di insegnare con la stessa tua determinazione. Ma quando seguo categorie superiori vedo che i ragazzi non hanno lo stesso spirito di sacrificio che dovrebbero avere per sfiorare il sogno di essere veri capitani tra virgolette. Secondo la tua grande esperienza cosa dovremo fare noi allenatori per poter far amare il calcio come tu lo ami? Con la tua grande determinazione? Oggi per i ragazzi è difficile avere la stessa forza di sacrificio che si aveva un po’ di anni fa.
Di sicuro bisogna dire ai bambini che il calcio è sempre un gioco, non bisogna mettere troppa pressione sulla vittoria, e cercare di trasmettere i veri valori di questo sport. Il calcio è una maniera importante e positiva della loro crescita!

Chi ti ha impressionato di più (in tutti questi anni) come avversario ?
Ho avuto la fortuna di affrontare grandi campioni… Posso citare Ronaldo, Messi, Cristiano Ronaldo, Zidane, Roberto Baggio e Kakà, campioni che facevano cose incredibili…

A quale giocatore ti ispiravi da bambino e credevi di essere arrivato a questi livelli da piccolo?
Mi piaceva Bocchini, un giocatore dell’Independiente, e dopo Mattaeus, che poi ha indossato la maglia dell’Inter!

Quale giocatore porteresti via alle seguenti squadre ? Un solo nome per squadra ed escludiamo Messi: Barcellona, Real Madrid, Bayern e Chelsea.
Al Barcellona direi Iniesta, al Real Madrid James Rodriguez, del Bayern Lahm e del Chelsea Pedro!

Mitico capitano mi sono sempre chiesto ma qual è il segreto dei tuoi capelli? Anche nelle peggiori condizioni climatiche rimanevi sempre pettinato.
Nessun segreto, solo acqua e pettine: fondamentali!

Cosa provi adesso lontano dal calcio giocato? Ti manca molto?
Non mi manca… perché continuo a giocare! Credo però che quello che ti dà la sensazione di una partita, quello mancherà sempre!

Ciao Javier, quando firmasti per l’Inter, hai mai pensato che la tua carriera nelle vesti da giocatore finisse nella stessa squadra? Se si, perché?
Allora non l’avrei mai pensato… neanche di fare la carriera che ho fatto! Era un’idea lontana ma col passare degli anni ho capito che questa era casa mia!

Cosa ti ha detto Mourinho dopo aver alzato la coppa in Champions League, prima di lasciare la nostra Inter da Campione? 
Ci siamo abbracciati in campo, l’ho ringraziato per i due anni passati insieme e per quello che siamo riusciti a fare. Anche lui si rendeva conto che abbiamo fatto una cosa incredibile!

Vorrei sapere qual è stata la prima cosa che ha pensato quando ha parlato la prima volta con Josè Mourinho
La prima cosa è che era un allenatore molto preparato e soprattutto di grande personalità!

Una vita all’Inter , hai mai pensato di poter giocare e vincere in un altro campionato?
Ho avuto tante richieste ma ho sempre scelto col cuore e soprattutto perché qui mi sento a casa mia!

Lei per me è un esempio del calcio pulito e del fair play. Come ha fatto lei, in tutte quelle partite importanti, a mantenere sempre la calma e a non commettere sbagli gravi?
“Sono uno sempre molto calmo… Non è semplice ma fa parte della mia personalità. Essendo il capitano devo anche dare l’esempio, e tante volte… mi sono trattenuto!

Quando è nata l amicizia con Paolo Maldini? Che avversario è stato?
L’amicizia è nata tanti anni fa, ho sempre avuto grande ammirazione e rispetto per la sua carriera e la sua famiglia. Lui è stato per il calcio mondiale una grandissima bandiera!

Come ti sei sentito quando l’Inter ti ha contattato la prima volta? Già sapevi chi era?
Sapevo che squadra era ma… non lo potevo credere! Avendo iniziato in Argentina, una chiamata dall’Inter era impensabile!

La tua meravigliosa favola vera quanto è importante per i sogni dei ragazzi più poveri della tua terra?
E’ molto importante! Credo che uno deve sempre avere speranza, credere in quello che sogna, avere convinzione e riuscirlo a fare!

Cosa hai provato quando bojan segnò il 2-0 in semifinale al Camp Nou?
DISPERAZIONE! Perché non avevo visto l’arbitro… Tanta sofferenza, sì!

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