Inter 2.0: ecco come è cambiato il centrocampo

La stagione che sta per iniziare vedrà un’ Inter nuova voluta da Mancini per ambire almeno alla qualificazione in Champions e dunque sono stati molti gli innesti richiesti e alla fine ricevuti per avere la base su cui lavorare per puntare in alto. Insieme ai giocatori cambierà ovviamente anche l’assetto tattico della Beneamata, analizziamo adesso ciò che varierà a centrocampo, forse il reparto che si discosterà di più da quello precedente.

L’Inter quest’anno a centrocampo farà a meno del gioiellino Kovacic, di Hernanes, Kuzmanovic, quindi vedremo interpreti del tutto diversi rispetto allo scorso anno. Per il 4-2-3-1 davanti alla difesa agiranno Felipe Melo o MedelKondogbia (mentre i tre dietro la punta saranno i novellini PerisicJoveticLjajic)Quando  invece Mancini deciderà di schierare il 4-3-3 a centrocampo agiranno Felipe Melo al centro insieme a Kondogbia e a Brozovic. Proprio quest’ultimo sembra essere entrato nei titolari di Mancini, vista la discontinuità di Guarin. Un altro escluso oltre al colombiano potrebbe essere Medel, viste le sue caratteristiche (tattiche più che fisiche) molto simili al brasiliano.

Con la campagna acquisti appena conclusa è più che probabile che si veda molto raramente il 4-3-1-2 che lo scorso anno Mancini ha dovuto usare, quasi per necessità, come anche nelle prime giornate di campionato. In questo momento non c’è più in rosa un trequartista puro e gli unici che potrebbero adattarsi al ruolo sarebbero Guarin e Brozovic. In mediana ci saranno comunque molte scelte e spesso fin troppa abbondanza ma chissà che questo non diventi uno stimolo a dare il meglio per superare la concorrenza.

Unica pecca che sembra emergere da questo reparto comunque rinforzato è la mancanza di fantasia, ovviamente considerando Jovetic e Ljajic attaccanti. Tanti muscoli, tanta fisicità e corsa ma forse una creatività ridotta rispetto al passato quando si poteva contare sulle invenzioni (non frequentissime in realtà) di Kovacic ed Hernanes. Mancini comunque voleva questo tipo di giocatori per impostare un centrocampo solido in grado di sostenere un attacco pesante come il tridente. Ora spetta al tecnico usare al meglio le carte che la società gli ha affidato.

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