GdS – Bonolis: “Come si fa a vendere Kovacic”

Continua il processo mediatico sull’operazione Kovacic, chi la ritiene una mossa sbagliata e chi invece un’operazione da fare assolutamente, nell’ottica dei “Pro-Kovacic” in nerazzurro arriva l’intervento di Paolo Bonolis a La Gazzetta dello Sport.

Il conduttore televisivo spiega il suo punto di vista: “Sono andato in vacanza sereno. Vedevo l’Inter rinforzarsi in quasi tutti i reparti. Sistemata la difesa, sistemato il centrocampo. Bene, bravi. Poi il colpo basso: Mateo Kovacic ceduto. Ma come? Abbiamo perso l’unico uomo di fantasia

Il pensiero contro la cessione di Kovacic parte dalla sua maglia, il numero 10: “Ogni grande squadra ha almeno un giocatore di grande classe. E’ quello che ti cambia la partita in qualsiasi momento, che accende la passione della gente. E io da tifoso sfegatato dell’Inter sono enormemente dispiaciuto della cessione di Mateo: adesso dove e come salterà fuori qualcosa di imprevedibile dalle partite dell’Inter?

Poi la razionale spiegazione economica all’operazione che cozza contro il pensiero del tifoso: “Si dice: era un’offerta che non si poteva rifiutare per ragioni di fair play finanziario, di bilancio. Ok, ma allora vendi il futuro? E poi i tifosi la domenica vanno allo stadio a vedere la partita, non in un ufficio per un Consiglio d’Amministrazione attorno a un tavolo per compiacersi dei libri mastri. E Thohir… sai, sono un miliardario indonesiano che a detta dei giornali fatturo 13 miliardi di dollari l’anno e e per sfizio mi compro l’Inter. Allora mi voglio divertire. Invece no. Vivo lo sfizio come un contabile, spendo poco e spero in chissà cosa. E come se io da ricco volessi uscire a cena per godermela visto che non ci riesco mai e vado da McDonald“.

Si dice, ancora, Kovacic non s’integrava negli schemi, non si riesce a trovargli una collocazione.
Ma a 20 anni la deve trovare lui o chi lo allena? Può giocare davanti alla difesa? No, meglio Medel. Può giocare da interno? No, meglio Guarin. Allora trequartista? No, meglio Brozovic. Ripeto, il calcio è
spettacolo, fantasia e tecnica dell’addomesticamento del pallone, non un muro contro muro in attesa
dell’errore rivale. Puoi fare quanti schemi vuoi, ma ai movimenti dei giocatori deve corrispondere il
movimento della palla. Se fai un passaggio troppo corto o troppo lungo, anche lo schema più vincente del mondo viene abortito dopo due tocchi. Prendiamo il massimo che c’è: il Barcellona.
Ottimi schemi, ma un sacco di giocatori che sanno sempre far arrivare la palla dove deve arrivare

Noi l’unico in grado di farlo lo vendiamo. Però ci teniamo Hernanes, eh. Il nuovo che avanza.
Kovacic a 21 anni è un costruttore di gioco con enormi potenzialità e finisce al Real per una cifra di poco superiore a quella di Romagnoli, un difensore. Chi distrugge e chi costruisce valutati quasi allo stesso modo. Che disastro

Mateo doveva diventare un punto fermo per il futuro dell’Inter, perché è un giocatore di livello superiore. Invece l’abbiamo dato via come fu con Pirlo e abbiamo visto cos’è diventato. Kovacic tra due-tre anni varrà il doppio“.

Impostazioni privacy